L’ultimo mese della politica sannita è stato monopolizzato dal “ballo del potere”: «Fingi di riandare avanti con un salto, poi a sinistra con la finta che stai andando a destra». Insomma, tra Ente Idrico e Provincia assistiamo ad un inverecondo spettacolo, cui solo il M5S si sottrae. E non perché non abbia mezzi per aspirare ad occupare le tanto ambite poltrone ma per una scelta che è genetica nel Movimento: da sempre per l'abolizione delle Province, sin dal 2008 non si presenta per le elezioni di tale ente. Nel 2013 fu presentato un disegno di legge per la loro abolizione. Purtroppo i “riformatori” del PD, capaci di far pentole ma non coperchi, hanno inserito l’abolizione delle Province della Boschi-Renzi... Sappiamo com’è andata a finire.
Le Province sono ora un “mostro”: riformata dalla “Del Rio”, con la certezza della loro eliminazione, prevedono un sistema elettorale tanto arzigogolato quanto mortificante per la democrazia. A votare, infatti, il 10 gennaio sarà chiamato solo il ceto politico composto dagli amministratori del Sannio. La Rocca diviene davvero un simbolo della distanza della politica dal popolo. Ad amplificare lo scandalo, la permanenza sullo scranno della Presidenza di un politico, Claudio Ricci, che aveva scritto, all’indomani della sua clamorosa sconfitta nelle amministrative sangiorgiesi, che non era più legittimato a ricoprire tale carica e che dunque si sarebbe dimesso, salvo ripensarci (evidentemente per sollecitazioni dall’alto: mai abbandonare le poltrone!). Da quella postazione Ricci ha preso molte iniziative discutibili e probabilmente dannose per l’Ente (e quindi per la comunità): ad esempio la revoca dell’incarico all’avv. Catalano e la cacciata (che denunziammo non per vicinanza politica ma per il metodo aberrante) di Alfredo Cataudo, Presidente di ASEA, che sta avendo ragione dai giudici.
Il M5S sarà presente il 10 con i suoi attivisti sotto la Rocca per ostentare la distanza siderale rispetto ad un ceto politico arroccato e autoreferenziale. I consiglieri comunali sanniti (Farese, Laudando, Maio, Sguera) non parteciperanno al mercimonio su cui gli altri partiti si stanno scontrando violentemente, ridefinendo alleanze e posizioni.
Con coerenza, si ribadisce che le Province vanno abolite con una disegno di legge ad hoc(riprendendo quello proposto da Toninelli nel 2013) e si chiede che il personale amministrativo delle Province sia tutelato, distribuendolo a Regioni e Comuni. La nota del Movimento 5 Stelle Sannio a firma di Marianna Farese, Bartolomeo Laudando, Francesca Maio, Nicola Sguera.
Redazione Bn