Quindici

Se non ci è scappato il morto è solo grazie all’infinita umanità di tanti cittadini quindicesi, soprattutto giovani, che si sono adoperati, alcuni addirittura in pigiama, per salvare un’intera famiglia dalle fiamme. Quelle che intorno alle 10 di questa mattina sono scoppiate improvvisamente all’interno di un appartamento all’ultimo piano di una palazzina in via Roma. E che potevano trasformarsi in una trappola mortale per le quattro persone che in quella casa vivevano: un padre, una madre e due bimbe piccole.

Sembrava una giornata come tante. L’intera famiglia che, approfittando delle neve venuta giù durante la notte, si ritrova a viversi attorno al camino domestico per difendersi dalla temperatura scesa sotto lo zero. Si ride, si scherza, si discute. Si fa colazione. Poi, l’inferno. In pochi attimi. Dal focolare schizza sul divano un tocchetto di legna infuocato. Il sofà che prende immediatamente fuoco. Il vano tentativo dei genitori di spegnere le fiamme che, invece, si propagano nel resto della stanza. Le grida di aiuto che attirano i primi vicini di casa. Il tam tam che presto si diffonde in via Roma, fino ad arrivare in Piazza Municipio e in Piazza San Sebastiano.

Decine e decine di persone, soprattutto giovani e giovanissimi, che si ritrovano sotto la palazzina di quel vicoletto che spunta in via Roma. Partono le telefonate: ai carabinieri e ai vigili del fuoco. Ci si rende conto però che non c’è tempo da perdere. Anche perché, a causa della neve che blocca le strade irpine, i caschi rossi di Contrada Quattrograne ammettono di avere difficoltà a raggiungere Quindici. Intanto nell’appartamento la situazione sta diventando sempre più critica e pericolosa: le fiamme sono altissime, la famiglia è stesa a terra, sul balcone, nel tentativo di ripararsi dal fuoco.

E’ a quel punto che scatta il coraggio e lo stoicismo dei giovani quindicesi. Innanzitutto, vengono sgomberate le altre famiglie che vivono ai piani bassi dell’edificio. Qualcuno poi rimedia delle scale, sufficienti a raggiungere il balcone dell’ultimo piano della palazzina che sta bruciando. E’ da lì che, uno alla volta, vengono fatte scendere le persone intrappolate nell’incendio: prima le due bambine, poi i genitori. Tra gli applausi e gli abbracci di chi ha temuto per la loro incolumità.

I vigili del fuoco, facendo tutto il possibile per via del maltempo, sono giunti sul posto con tanto di catene anti-ghiaccio non appena hanno potuto, procedendo alle operazioni di spegnimento. Ma va bene così. L’importante è aver salvato quelle persone. Resta solo l’amarezza per l’assenza nel Vallo di Lauro, nonostante progetti e proclami, di un distaccamento dei vigili del fuoco. Un presidio che, in questa, così come in tante altre occasioni, potrebbe ridurre drasticamente i tempi di intervento in caso di emergenza.

 

Faro