Castelvetere

“Sotto la neve pane, sotto l’acqua fame”. Questo il proverbio che borbottano le vecchiette. Chissà se la pensa ancora così il resto dei castelveteresi. Del resto, certo è che un temporale non avrebbe procurato tutti questi disagi. Nevica dalle sette di stamattina, e non accenna a smettere. Le strade sono inagibili. Pochi gli avventurieri che si azzardano a prendere l’auto. Gli autobus della linea A.IR. non si son fatti vedere. Pertanto, Castelvetere è isolata. Niente mezzi in direzione Castelfranci, né verso Avellino. Eppure, lo spazzaneve è passato tre volte stamattina. Tutto inutile, la Natura ha preso il sopravvento, riappropriandosi dei suoi spazi e bloccando tutto per un po’. Le linee telefoniche sono sballate, l’elettricità va e viene.

Sembra essere tornati nel XVIII secolo. Anche l’Ofantina bis è deserta, per non parlare delle strade secondarie. Un attimo, qualcuno c’è. Sono in molti quelli che hanno deciso di mettere scarponi e guanti e di andare a piedi. Ecco che si iniziano a formare i primi gruppi di passeggiatori anonimi. Nonostante il freddo, sono felici. “Ci voleva, meglio così!”, le parole di una signora dal viso arrossato ma con gli occhi sorridenti. Anche chi abita in campagna non si arrende e sale in paese, a respirare aria di neve con la scusa della spesa da fare. Sì, perché supermercati, parrucchieri, negozi di elettronica e di abbigliamento sono tutti aperti e operativi. Davanti a ogni uscio c’è una pala a far compagnia all’alberello di natale. Tutti si danno da fare, decisi a pulire i tratti dimenticati da Dio (pardon, dallo spazzaneve).

Ecco la parrucchiera, che si è decisa ad abbandonare la macchina dopo aver provato a spingerla, e che si incammina verso il negozio. Il barista, armato di scopa, è deciso a spazzare via la neve che ammanta l’insegna del suo locale. C’è chi butta sale in strada, chi spala fango e neve per liberare l’ingresso di casa.

Chi non lavora in strada, si rilassa al bar con caffè e cioccolata calda. “Era ora che nevicasse, senti l’aria com’è pulita, si sta portando via tutto l’inquinamento” afferma un vecchietto. E le strade bloccate? “Ma chi se ne frega, andiamo a piedi che fa bene alle ossa!”. Quanta energia per un ragazzino di ottantacinque anni! Chi di anni ne ha una sessantina in meno, non si limita alle passeggiate. “Ci stiamo organizzando per andare a sciare a Laceno”, mi dicono. E come ci si arriva? “Ruote termiche e catene. Tra non molto puliranno nuovamente le strade. E’ nel loro interesse, i guadagni che porta una bella nevicata come questa alle località sciistiche non sono indifferenti”. La neve piace a tutti, insomma, dall’anziano al ragazzo, per non parlare dei bambini.

A frotte si riversano nelle strade e nelle piazze. Poco importa se la mamma si dispera, l’importante è godersi la neve fino in fondo. Strane torte fangose, pupazzi deformati, battaglie all’ultima palla di neve. Di certo non pensano alla scuola, in questo momento. Eppure, è probabilmente sfumata a causa del maltempo un’altra attività dedicata ai più piccoli. Infatti, le Stelline di Natale si sarebbero dovute tenere proprio stasera. Si tratta di una manifestazione canora, che ha per protagonisti i bimbi dai 5 agli 11 anni. Piccolo spettacolo ormai alla 23esima edizione, permette ai ragazzini di divertirsi cantando, e agli adulti di staccare per una serata e di godersi i propri figli e nipoti. Un peccato. Non tutto è perduto, però, dato che verrà posticipata nei giorni a seguire.

La situazione insomma non è tragica, anzi. Tutti di buon grado hanno accettato di prendersi una pausa dalla solita routine. Una pausa che non deve durare troppo, però. “Il week-end lungo va più che bene. Fino al 9, può fare tutta la neve che vuole, ma poi bisogna ricomincire a lavorare. C’è anche la riapertura delle scuole, e i ragazzi devono riprendere in mano i libri” dice una signora. Insomma, un giorno va bene, ma tre o quattro di bufere ininterrotte tolgono un po’ il sorriso. Del resto, sono bastate poche ore e già ci sono 20cm di neve in strada.

Molti infatti preferiscono non uscire proprio, rimanendo al caldo con amici e famiglia. Meglio non rischiare. E’ vero che la neve ci fa tornare bambini, ma può causare incidenti. Anche fatali. Per questo, è preferibile non fare i coraggiosi, e osservare la dea bianca dal divano piuttosto che dal sedile passeggero di un’automobile.

il reportage è stato realizzato da Anita Vena*

(studentessa del Vivaio di Ottopagine, il corso di giornalismo multimediale organizzato nell'ambito dell'iniziativa scuola lavoro)