Monteverde

Monterverde, la sfida non è finita. Anzi continua. C'è da fare. C'è tanto ancora da fare. Se l'iniziativa, la rete di associazioni, istituzioni, l'amore, la passione e la voglia di fare hanno permesso ad un piccolo borgo di 750 anime di scalare la classifica dei borghi più belli d'Italia, e piazzarsi al secondo posto, adesso la sfida è più ambiziosa.

 

Lo dice il sindaco Francesco Ricciardi in una intervista esclusiva realizzata per Ottochannel, spiegando come per fare turismo, per aprire davvero l'Irpinia ai flussi di visitatori e creare ricezione stanziale e non il solito improduttivo mordi e fuggi servano ancora infrastrutture e servizi integrati tra comuni, città, regioni. Si può fare, magari partendo proprio da Monteverde. «Penso alla Statale sei - racconta Ricciardi -. Siamo isolati e ci raccordano ad altri comuni e autostrada (uscita Lacedonia, ndr) solo strade colabrodo.

 

Ci sembra di percorrere mulattiere, piene di buche e frane. Una situazione insostenibile. Un deterrente non da poco per chi sceglie di raggiungerci. Senza contare che siamo in Alta Irpinia e per tanti mesi siamo davvero fatti fuori. Per questo si deve lavorare di intesa e in gruppo, creando una solida rete istituzionale che garantisca infrastrutture e riassetti necessari per consentire la comunicazione vera tra territori. Solo così possiamo lavorare perché le persone vengano e restino in Irpinia». 

Il borgo di Monterverde intanto è arrivato secondo dietro il borgo di Montalbano Elicona.

Grazie alla sua petizione partita dalla fantasia di pochi ragazzi, ha finito per riunire intorno al proprio vessillo migliaia di seguaci. Forse settantamila se non di più voti. Un esercito che si è mobilitato contribuendo alla causa con foto, video, facendo il passa parola, per ricordare agli abitanti di Monteverde, 750 anime, ma anche a tutti gli Irpini che ci siamo anche noi fatti di una bellezza semplice e a tratti fiera.

 

Simonetta Ieppariello