Benevento

Sono arrivate le nomine per tre componenti dello staff del sindaco di Benevento: tre donne, una portavoce e due segretarie, a circa 1500 euro al mese. Le tre assunzioni decise da Mastella, però, considerando anche il momento estremamente difficile per le casse del Comune di Benevento, non sono state affatto gradite. Gli attacchi arrivano in ordine sparso: gli ultimi in ordine di tempo sono stati i gruppi consiliari vicini al Pd, che accusano Mastella di proclami, come quello di rinunciare allo stipendio di sindaco, vanificati poi da tre assunzioni, giudicate inutili, che di fatto annullano il beneficio portato dal mancato percepimento dell'indennità:

«Anno nuovo, vecchia solfa. Clemente Mastella non si smentisce neppure questa volta. Col chiaro intento di far passare la notizia sotto traccia, nel pieno delle festività natalizie, il sindaco ha nominato tre ragazze nel suo ufficio di staff con un compenso, ciascuna, di circa 1500 euro mensili. Nonostante i ripetuti tentativi di ripulirsi l’immagine di cercatore e distributore poltrone per sé e i suoi amici, in fin dei conti è sempre lo stesso: proprio non riesce a fare a meno di nomine e incarichi, è più forte di lui. Purtroppo Mastella ha sempre vissuto con questa prerogativa, ne ha fatto il suo credo politico e l’ha utilizzata sovente in passato per baratti e pressioni. Mastella dunque, non cambierà mai. Pur essendo consapevoli di tutti gli impegni assunti da lui stesso in campagna elettorale con quelli del cosiddetto cerchio magico, che oggi reclamano a gran voce un riconoscimento al sostegno offertogli, non riusciamo proprio a spiegarci il senso di una scelta simile.

A cosa potranno mai servire due segretarie di staff esterne quando esiste già una segreteria interna prevista dalla dotazione organica per il primo cittadino? E come è possibile nominare portavoce quella stessa persona su cui Mastella non aveva esitato a scaricare la responsabilità della vignetta raffigurante una donna seminuda su un crocifisso e profondamente offensiva nei riguardi di un membro del governo comparsa sul profilo Facebook “Clemente Mastella Sindaco”?

Non è che la ragazza in questione sia stata “costretta” ad addossarsi una colpa non sua in attesa di essere risarcita? Perché se così non fosse, allora vuol dire che il “caso Giorgione” ha soltanto rappresentato la scusa per eliminare dall’esecutivo un assessore scomodo, probabilmente non allineato e difficilmente gestibile. Ma la cosa che fa rabbrividire è il tempismo con cui Mastella ha proceduto all’investitura delle tre collaboratrici: a pochi giorni da quella che sarà la formalizzazione da parte del Consiglio della dichiarazione di dissesto, quel passivo che - a suo dire - complica anche la gestione ordinaria della cosa pubblica, il buon Clemente che fa? Si regala uno staff a spese della comunità che guadagnerà, sommando le spettanze delle tre componenti, molto in più di quello stipendio a cui lui stesso, riempiendosi la bocca di slogan pre e post-elettorali, sostiene di aver rinunciato! Nessun primo cittadino, fra tutti quelli che lo hanno preceduto, ha mai osato tanto! A questo punto, ammesso che non intervenga prima la Corte dei Conti, ci auguriamo solo che la scelta sia ricaduta suragazze che in qualche modo abbiano un profilo professionale adeguato oltre che una situazione economico-lavorativa precaria. Ma tra borse firmate e abiti all’ultima moda, qualche dubbio sorge spontaneo…”.

Proprio ieri, invece, sul caso, condannando le assunzioni senza appello e palesando anche profili di illegittimità, erano intervenuti anche i Cinque Stelle. Anche l'ex sindaco, Fausto Pepe, in un'intervista a Ottochannel ha condannato le tre nomine: “Nomine che sono arrivate sulla base del Piano di Rientro che avrebbe dovuto presentare...solo che poi ha deciso di dichiarare dissesto, ma le nomine arrivano lo stesso...cosa che ha dell'assurdo”