“La Sanità sannita è stata scossa da due eventi. Nelle scorse settimane. Di diversa gravità. Entrambi preoccupanti. La morte di un cittadino di Casalduni, nel Pronto Soccorso del Rummo. E la denuncia dell’assenza, in via ordinamentale, del medico reperibile per il Saut della Città. Per questi accidenti la preoccupazione dei cittadini è salita alle stelle. Con la salute, dice un vecchio brocardo, non si scherza.
Come ha reagito il sistema sanitario locale alla “preoccupazione” dei cittadini?”.
Parte da qui la lunga riflessione di Giovanni Zarro (Pd). “L’Asl, quanto al Saut, dopo la denuncia del Dott. Catalano, si è blindata. Nessuna informazione né nel senso di confermare, perché giusto, l’assetto attuale del Saut, (raccontandone le ragioni) né nel senso di una sua revisione (esplicitando il come ed il perché). Né ha implementato il suo sito web con le informazioni del caso. Nulla! Resta la denuncia di Catalano, nella testa dei beneventani. Resta che, da una parte, la legge impone il medico reperibile per il Saut, e che, dall’altra, il Direttore dell’Asl, almeno per le notizie fornite dalla stampa, dispone altrimenti. Delle domande sorgono. Non le esplicito. Auspico solo che ci sia chiarezza quanto alle modalità organizzatorie dell’ordinamento del Saut e quanto alla sicurezza delle sue prestazioni. E che la chiarezza sia condivisa dai cittadini. Non si dimentichi che in uno stato democratico i cittadini sono sovrani.
Non ha fatto meglio, l’AO. Nel pronto Soccorso di Benevento, a metà del corrente mese, è morto un nostro concittadino. I suoi famigliari si sono rivolti al magistrato. Che si esprimerà quanto alle responsabilità, se ce ne sono, in riferimento al suo decesso. Restano due punti, però.
Il primo. I famigliari del deceduto hanno lamentato, tra l’altro, nell’esposto al Magistrato, lo stato di abbandono del paziente. La nota stampa parlava delle precarie condizioni di degenza della vittima (senza una coperta, sarebbe rimasto su una barella, per tutto il tempo del ricovero).
Il secondo, la preoccupazione che la città avverte per la qualità delle prestazioni che eroga il Pronto Soccorso. L’AO non ha ritenuto di informare i cittadini né sull’uno né sull’altro argomento. In via diretta. Ha fatto filtrare alcune informazioni.
La prima che è stata costituita una Commissione di inchiesta. La seconda, che l’Ospedale di Avellino, il Sant’Anna di Caserta ed il Rummo hanno uguale volume di attività ma budget diversi. Si dà notizia del budget del Rummo e non quello degli altri due nosocomi. E’ difficile, senza un termine di paragone, apprezzare le eventuali discrepanze.
La terza che è stata interpellata la Regione per conoscere la possibilità di avere finanziamenti per ristrutturare il Pronto soccorso. Come affrontare i due punti di cui è discorso? Come superare l’eventuale ristrettezza dei fondi? La questione è culturale.
Nella scienza dell’organizzazione il Dirigente viene assimilato ad un imprenditore. Il punto non è, quindi, lamentarsi dei fondi che non si hanno per “pittare il mondo”. Il punto è dimostrare cosa si riesce a fare di più o di meglio rispetto all’attualità con le poche risorse in possesso. O come non è possibile intervenire in alcun modo! Non a parole. Naturalmente! Ecco l’antifona! I Beneventani riusciranno ad apprezzare un miglioramento possibile con le risorse, in atto, stanziate per il loro Pronto Soccorso?”.