di Andrea Fantucchio

La strada che ci porta a casa è scritta in noi. Bisogna solo trovare il tempo di fermarsi a cercarla. Magari sbirciando anche in quella grotta… Ma qui ci fermiamo. Non vogliamo fare gli spoiler a Natale. E toglierti il gusto di guardare Oceania. L’ultimo lavoro della Disney. (Clicca sulla foto di copertina per guardare il trailer)

Ambientato nuovamente nelle isole polinesiane. Dopo le avventure di Lilo e Stitch.
La casa di animazione più famosa del mondo ha scelto di puntare su un’altra figura femminile. Si tratta della 16enne Moana. Vaiana nella versione europea.

Moana è un marchio aziendale già registrato in Spagna e Francia. Mentre in Italia con questa scelta si volevano evitare imbarazzanti incidenti ai bambini. Concreto il rischio che si imbattessero nella pornostar Moana Pozzi sul web.

TRAMA

Vaiana non è principessa che aspetta di essere salvata. Ma un’eroina capace di tirarsi d’impaccio da sola. Anzi, riesce perfino a coinvolgere un semidio. Maui dall’ego e dall’arroganza smisurati. Grazie al suo amo da pesca può trasformarsi in ogni animale o oggetto desideri. 

Il semidio dell’acqua e del vento è più di un comprimario. Le sue vicende si intrecciano con quelle della protagonista. Contribuendo a due filoni narrativi complementari. Il viaggio di Vaiana per trovare sé stessa e quello di Maui per sconfiggere la paura più grande: l’abbandono.
Lanciato in mare dai genitori naturali quando era ancora neonato, Maui è stato adottato dagli dei. Ha poi provato a fare di tutto per essere accettato dagli uomini. Creando perfino la palma da cocco dalla testa di un’anguilla. Ma non è bastato.

Vaiana invece deve fare i conti con la sua famiglia. In particolar modo il padre. Un capo villaggio che la sta preparando al ruolo di guida. Gli abitanti dell’isola non si allontanano più in mare. Preferiscono restare sulla rassicurante terra ferma. Hanno scordato la propria origine di navigatori e nascosto le barche. 

Solo una “matta” come nonna Tala poteva trovarle. E mostrarle alla nipote.

Per quanto si sforzi Vaiana non riesce a sottrarsi al richiamo ammaliatore dell’oceano. Semplicemente fa parte di lei. Fino a quando è proprio lo spirito dell’acqua a sceglierla per un’impresa che appare senza speranza. Superare la barriera, il pericoloso "Riff", e riportare il cuore all’antica isola. La dea che aveva dato origine a tutti gli arcipelaghi del Pacifico.

I PUNTI DI FORZA

La simpatia di Maui. Esilaranti le gag con il “tatuaggio” sul petto. Un Maui in miniatura che rimprovera quello più grande;

Il carattere di Vaiana. Coraggioso, sfrontato, carismatico. E’ finita l’epoca delle principesse che aspettano di essere salvate. E meno male!
Le isole del Pacifico riprodotte al pc sono un capolavoro.
La nonna di Vaiana, la “matta del villaggio”, è irresistibile; 
L’esperimento musicale è riuscito. Puntare su Lin-manuel Miranta dopo il successo del musical Broadway Hamilton. Affiancato dagli Opetaia Foa'i e Mark Mancina.Per la versione italiana c’è anche un pizzico di Campania: con Rocco Hunt protagonista nella canzone “Prego”.
Significativi i messaggi del film. L’accettazione del diversità. Rappresentata dal HeiHei un gallo un po’ imbranato. L’importanza di superare le proprie paure. Avendo fiducia in ciò che si crede. Dio, un sogno, perfino l’oceano.

Preservare la natura: ogni elemento visibile ha uno spirito. Dalle pietra agli alberi. 
La necessità di trovare il proprio posto nel mondo nonostante le difficoltà. Difficoltà che appartengono anche ai cattivi e li rendono più umani. 
Uno su tutti? Il granchio Tamatoa che raccoglie tutti gli oggetti luccicanti dell’oceano. Per metterli sul guscio e urlare: guardatemi! Esisto anch’io. 

PUNTI DEBOLI

A volte la trama è un po’ scontata. Anche per un bambino. Si punta sull’eterno  cliché del viaggio. Un percorso di evoluzione che porta l’eroina alla conquista del suo posto nel mondo. E alla redenzione di “Maui”.

Anche con i “cattivi”, si poteva  fare di più. Il personaggio più riuscito in questo senso è il granchio Tamatoa. Simpatico e un po’ svitato. Ossessionato dalla sua ricerca di oggetti luccicanti. Mentre è solo abbozzata la figura del mostro di lava Te Ka. La principale antagonista di Vaiana e “Maui”. Sono lontani i picchi indimenticabili raggiunti dalla Disney: su tutti il Jafar di Aladdin e l’Ade di “Hercules”. Semplicemente irresistibili per cinismo e simpatia. O per restare in tema di oceani: Ursula de “La Sirenetta”.

DA VEDERE? SI'

La Disney come una buona utilitaria tedesca non delude mai. E dimostra la propria volontà di puntare sempre più sulla computer grafica. I risultati sono eccellenti. Aggiungeteci creatività, fantasia e voglia di stupire. Ecco servito un altro capolavoro d’animazione da non perdere. Per un Natale coi fiocchi.