Mirabella Eclano

E' festa e come spesso accade in questi casi, chissà quanti giorni passeranno ora  per restituire la salma di Nando De Luca ai familiari affranti dal dolore.

Ieri il ritrovamento del suo corpo senza vita in fondo ad un pozzo, alla località Fontanelle di Mirabella Eclano, non molto distante dalla sua abitazione di Pianopantano. Un terreno di sua proprietà, in aperta campagna, isolata, che l'uomo avrebbe percorso a piedi probabilmente stesso tra i campi, senza essere notato da nessuno. Nella zona nessuno si è accorto di quel suo passaggio. 

A ritrovarlo privo di vita, sono stati i Vigili del Fuoco di Grottaminarda, con l'ausilio del nucleo speciale Saf di Avellino. 

Sul posto i carabinieri di Mirabella Eclano insieme al medico legale Monica Fonzo, su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento. La salma trasferita in obitorio a Mirabella dall'impresa onoranze funebri Terrazzano è ora in fermo giudiziario.  

Dolore in casa De Luca, dove i familiari di Nando avevano sin da subito temuto il peggio sollecitando l’ausilio delle unita cinofile, preoccupati per le condizioni precarie di salute del giovane che necessitava di medicinali. Della vicenda era stato informato ieri mattina il Prefetto Carlo Sessa.

Il tragico ritrovamento in un pozzo, lascia pensare a questo punto, che Nando non si sia forse allontanato più di tanto dalla sua zona. E la segnalazione giudicata così attendibile da Grottaminarda? E poi ancora da Avellino? Elementi, indicazioni, che hanno mandato tutti fuori pista, disorientando ancora di più i familiari.

Nessuno in zona lo ha visto camminare a piedi in quella campagna diventata teatro di morte del suo natale. Un Natale tristissimo in via Capuozzo dove i genitori di Nando e sua sorella Veronica, avevano sperato fino all'ultimo in un miracolo o in una telefonata rassicurante, da parte di qualcuno che purtroppo non è mai arrivata. Gente perbene, umile e disponibile, come lo è stata anche con noi in questi giorni convulsi e difficilissimi.

Resta la rabbia e l'amarezza sui loro volti, forse si poteva fare di più nelle prime ore dopo l'allontanamento, attivando immediatamente un centro mobile di coordinamento con l'ausilio di un cane molecolare, supplicato a gran voce da Veronica.  Ed è questo l'ultimo interrogativo, come mai non si è deciso di far entrare in soccorso le unità cinofile?

Gianni Vigoroso