Nessun rischio a dire quei nomi. I poliziotti che hanno bloccato e ucciso il terrorista Anis Amri non devono temere nulla. E' il capo della polizia Franco Gabrielli a dichiararlo.
Dice Gabrieli: «Non c'è alcun rischio. Solo una sottolineatura a chi ha reso possibile tutto questo. Fare nomi con questo tipo di terrorismo non è né un errore né un'esposizione. Non siamo in presenza di un'organizzazione terroristica come quella che abbiamo conosciuto negli anni settanta. Un terrorismo locale che ha interesse a colpire il singolo. Ma abbiamo a che fare con qualcosa di diverso».
Gabrielli ha provato così a spegnere le polemiche. Nate dopo che erano stati divulgati i nomi dei poliziotti coinvolti nell'operazione che ha portato alla cattura e uccisione del terrorista di Berlino. Polemiche alimentate dal web. Da quanti credevano che diffondere nomi e foto degli agenti li esponesse a grave pericolo. Una considerazione che ha spinto tanti portali di informazione a non mettere online le foto degli agenti.
Gabrielli però non ci sta. E conclude: «È abbastanza avvilente che mentre tutto il mondo parla con la Polizia per il lavoro svolto. Noi continuiamo a farci del male guardando il dito e non la luna».