Santa Maria Capua Vetere

I detenuti che frequentano il Culto Evangelico nel Carcere di S. Maria Capua Vetere hanno inviato una lettera al Pastore Evangelico Cesare Turco e la moglie Maria Garofalo.

“Siamo un gruppo di detenuti del carcere di S. Maria Capua Vetere (Ce). Tutti i lunedì frequentiamo il Culto nella sala teatro di questo istituto. 
Lo scopo di queste poche parole è quello di esprimere al Pastore Cesare e la moglie Maria tutta la nostra gratitudine per la loro preziosa assistenza spirituale. Dopo tanto tempo, noi tutti che abbiamo incontrato Cristo in questo carcere, siamo tornati a vivere. Preghiamo Cristo che vi dia sempre forza di portarci la sua Parola che per noi è vita e libertà anche in questo carcere.
Infatti, la vostra assistenza, la perfetta conoscenza del dell'Evangelo praticato, il sapiente uso della spiritualità donatovi da Cristo, ci danno la certezza di trovarci davanti a dei veri e propri missionari dotati di una chiamata divina  specifica e non a chi è costretto a rubare un po’ di tempo alle attività quotidiane in questo carcere per "appagare la coscienza".

Crediamo che non ci sia bisogno di parole per sottolineare il grande gradimento, confermato anche dall'essere costanti nelle nostre presenze ai  Culti, che hanno e tuttora contribuiscono all'edificazione di tutti i presenti. Gratificazione tanto più valide se si considera che quasi il cinquanta per cento dei partecipanti ai Culti sono di nazionalità non italiana e, tra gli italiani, molti sono di regioni lontane dal centro e nord Italia e pertanto più "diffidenti" culturalmente, e che davanti ai massaggi evangelici si sono piegati e si piegano facilmente dinnanzi al Cristo presente. Credo, cari coniugi Turco, che la vostra determinazione nel visitarci, l'amore profondo ed evidente che avete per l'opera di Dio, potrebbe essere spesa in altri ambienti più "dignitosi" di un squallido carcere, un luogo considerato l'isola dell'emarginazione, tuttavia, non ci avete mai fatto sentire a disagio. L'amore che ci mostrate, le cure che ci date, il sostegno spirituale che non fate mancare a noi e alle nostre famiglie gratifica il nostro cuore e da gloria al nostro Signore. Concludendo, rappresentando i detenuti dell'alta sicurezza, i fratelli dei reparti  Tevere,  Tamigi e le Detenute del reparto Femminile Senna e altri comuni del Nilo, vi ringraziamo di quanto fate per noi e per altri carcerati degli altri istituti. Preghiamo il nostro buon Dio che vi dia sempre forza e salute per continuare questa grande missione che Egli vi ha affidato.
Virtualmente firmato da tutti i vostri fratelli carcerati".