di Marco Festa
Non solo mercato in entrata. L'Avellino, sulle tracce di Francesco Di Tacchio ('90) e Giulio Migliacco ('81) per rinforzare il proprio centrocampo, si appresta a tuffarsi nella finestra di operazioni di gennaio con le idee estremamente chiare sul da farsi anche sul fronte dello sfoltimento dell'organico. Sono cinque i sicuri partenti: ancora pochi giorni e i lupi saluteranno Guido D'Attilio ('94) e Lorenzo Tassi ('95), ai margini del progetto tecnico per tutto il girone di andata, ma anche Soufiane Bidaoui ('90) e Isaac Donkor ('95), che non sono riusciti a cogliere le occasioni a propria disposizione per lasciare il segno. L’attaccante marocchino, in verità in crescendo dopo l’anno pieno di difficoltà e di quasi inattività che avevano preceduto il suo ritorno in Italia, sponda biancoverde, non rientrerebbe infatti nei piani al pari del terzino ghanese, destinato a riabbracciare l’Inter, che poi lo girerà presumibilmente ancora in Serie B.
Non è mai iniziata a mai partirà l’avventura all’ombra del Partenio del talentuoso Salvatore Molina ('92), con cui i rapporti si sono irrimediabilmente compromessi in seguito all’ormai nota querelle con l’amministratore unico Walter Taccone ed impossibilitato, per via di altrettanto noti problemi fisici, ad allenarsi anche per una sola volta con quelli che sono rimasti i suoi nuovi, virtuali, compagni di squadra. Molina sarà restituito all’Atalanta, che ne detiene la titolarità del cartellino.
Da decifrare, invece, il futuro di Mohamed Soumarè ('96) e Layousse Diallo ('97): entrambi si sono ritagliati momenti da protagonisti nella gestione Toscano, prima di scivolare, sia col tecnico calabrese, sia con Novellino, nel dimenticatoio. Sul belga sono piombate Juve Stabia e Catanzaro; sul senegalese, seguito da club della B tedesca e monitorato da Monaco e Watford, è forte il pressing di Casertana e Lucchese, che sarebbero liete di averlo come rinforzo, a titolo temporaneo, per il girone di ritorno. Si vedrà. Non si muoverà invece da Avellino Marco Migliorini: il ginocchio gli dà ancora problemi, ma la dirigenza crede fortemente nel suo potenziale e punta fortemente sul ragazzo, esemplare anche dal punto di vista umano e professionale.