Salerno

La candidatura di Enzo Napoli come punto d’unione nella maggioranza dem di Palazzo di Città. Questo nella teoria, con i malumori che sono evidenti nell’Ente di Via Roma. Nessun passo indietro, il primo cittadino di Salerno sarà candidato al Consiglio provinciale di Palazzo Sant’Agostino in quella che per molti resta una diminutio, con il sindaco capofila relegato a semplice consigliere, sempre che non vi sia la carica di vicepresidente. Mugugnano i malpancisti ma anche coloro che, in queste settimane, avevano avanzato le proprie candidature. E sono proprio i 19 consiglieri eletti nelle tre liste di supporto d’aspirazione dem – Progressisti, Campania Libera e Salerno per i Giovani – a ritrovarsi al centro di una vera e propria prova del nove. Chiamati ad uniformarsi sull’unico nome disponibile, salvo eventuali ordini interni di scuderia, per quello che dovrà essere un voto di fiducia sia per il governo cittadino ma anche, e soprattutto, per il sindaco Napoli.

Insomma, l’attuale sindaco di Salerno è chiamato a dimostrare sul campo se davvero potrà essere il collante della maggioranza, anche alla luce del disastro delle ultime consultazioni referendarie. Mugugnano, però, i malpancisti che, oltre ad essere privati della possibilità di esprimere un altro candidato alla Provincia di Salerno, si sentono sotto osservazione. Del resto è proprio tutto il sistema a ritrovarsi al centro di un vero e proprio esame, che potrebbe portare ad avvicendamenti repentini in quelli che sono i posti delle decisioni dell’area centro sinistra salernitano. Ad iniziare dal Comune di Salerno con ruoli sotto esame come il capostaff del sindaco, con Enzo Luciano che sembra non aver completamente convinto il governatore. Tanto da rischiare un commissariamento, magari con l’affiancamento del segretario provinciale Landolfi, in caso d’insuccesso nelle Provinciali del prossimo 8 gennaio. Ma questa è un’altra storia. 

 

Redazione