Solofra

La mappatura degli scarichi delle acque piovane del distretto solofrano? Legambiente la mette a disposizione del comune. Cosa è successo? E' successo che ai tempi del commissario per il superamento dell'emergenza Sarno, il generale Roberto Jucci, fu condotta una accurata attività di monitoraggio degli scarichi esistenti nel torrente Solofrana e dei suoi affluenti con geo - referenzazioni di ogni tubazione rilevata su carte topografiche e sua individuazione con una specifica sigla, peraltro tracciata con vernice indelebile sull'argine. Per ciascuna tubazione si provvide a ricostruire il percorso delle condotte adduttrici fino all'origine, allestendo così un utile strumento di controllo nei confronti di eventuali sversamenti illeciti. Il problema però è che questa documentazione non era dato sapere dove si trovasse. Se fosse in possesso o meno del Codiso la municipalizzata che si occupa della gestione della rete fognaria comunale. O se invece fosse a disposizione di altri enti. Questa cosa veniva fuori da una comunicazione che l'Asl Avellino indirizzò, a gennaio di quest'anno, al circolo Sel “Solofra-Montoro” che con una raccolta firme aveva chiesto l'avvio di uno studio epidemiologico nel comprensorio solofrano-montorese.

La questione è ritornata di attualità nelle ultime settimane grazie all'attività di monitoraggio avviata in queste settimane sul torrente Solofrana e sul fenomeno degli sversamenti abusivi. Il circolo solofrano di Legambiente ha trasmesso al protocollo del Comune di Solofra la planimetria dei collettori di acque bianche comprendenti anche le pluviali comprensoriali Asi. “Tale documento, si legge in una nota dell'associazione ambientalista, faceva parte dei documenti dell'archivio associativo in riferimento alle attività svolte sulle tematiche legate al Fiume Sarno dalle emergenze ambientali a quelle di dissesto idrogeologico. Ricordiamo il progetto partito nel 2003 per la salvaguardia idrogeologica del territorio comunale dove i soci del circolo avevano il compito di verificare le condizioni di rischio presenti sulle aste fluviali o la campagna 'Operazione Fiumi Puliti' del 6 novembre 2005 con la pulizia del ponte vallone di zona Santa Lucia - ponte San Nicola, entrambe attività dove il Codiso spa di allora che gestiva anche l'impianto di depurazione e non solo la rete fognaria, come  avviene adesso, ha partecipato. Speriamo che tale documento possa essere utile alle attività di controllo messe in campo dall'attuale amministrazione comunale”.  

Redazione