Torrecuso

Una pagina nera, forse la peggiore per quanto riguarda il calcio dilettantistico sannita. Già la decisione di fermare la squadra e schierare la juniores nazionale aveva fatto rumore. In fondo c’erano dei play off da giocarsi in una stagione bellissima. Una squadra che ha cominciato alla grande, ha guidato la classifica del campionato di Serie D, tanto da far pensare a tutti che il profumo di Lega Pro era sempre più vicino. Certo in una stagione ci possono essere alti e bassi, ci mancherebbe. Così può capitare di perdere in casa una sfida, come successo contro il Due Torri. Volendo e forzando anche un po’ il concetto, ci può stare di prendere una decisione del genere, come quella di mandare in campo la juniores. Può essere condivisibile o meno, ma è stato come avere una lavagna davanti con tanti appunti importanti e decidere di rivedere qualcosa, cancellare e riscrivere. Tutto ciò è stato accettabile. Almeno fino alla gara di ieri contro l’Akragas. La società ha deciso di prendere questa lavagna e farla diventare oggetto di una secchiata d’acqua. Tutto cancellato, tutto eliminato senza lasciare traccia. Il forfait in una sfida del genere lascia il segno. Una ex prima della classe, una società modello, una rosa di prim’ordine con un tecnico che non ha bisogno di presentazioni. Tutto messo in secondo piano dopo aver acceso il televisore e aver visto lo stadio siciliano pressochè pieno, la squadra in campo a rincorrere un pallone e nemmeno un avversario a contenderlo. E’ andata in onda una farsa dalla quale solo il Torrecuso ne è uscito con le ossa rotte. Il tutto davanti alle telecamere della Rai. Perchè se qualcosa di eclatante doveva accadere, allora c’era bisogno dell’eco nazionale. Un appuntamento messo in calendario da un po’ e il fato, avverso a questo punto, ha voluto che accadesse quando la vetrina era importante. La secchiata gelata è arrivata e con tutta probabilità questa è una deduzione abbastanza logica, senza aver avvisato nè la società avversaria nè la Rai visto che tutto era stato organizzato a puntino e, come detto, la gente allo stadio ci era andata. Senza giri di parole, al di là degli intenti, della volontà di alzare la voce e protestare con veemenza, si tratta comunque di una brutta figura. Già aver deciso di chiudere la stagione con la juniores poteva rappresentare un segnale forte per una squadra che si trova al quarto posto, evitare che questa scenda in campo senza che organi di stampa, nazionali e locali, e avversaria sappiano qualcosa, va ben oltre la protesta. Un vero peccato. A volte basta un gesto, una decisione del genere, per riuscire a cancellare le reti di Galizia, le parate di Errico o Minichiello, le fughe di Diego Zerillo. Alla lunga, pensando a questo torneo, nessuno penserà al sogno da vivere a occhi aperti, alla cenerentola che si accomoda al tavolo delle grandi. Su tutto ciò calerà un velo capace di coprire tutto. Nella mente rimarrà il forfait, quella che doveva essere una protesta e che, invece, nella testa dei più, è diventata l’occasione per mettere in atto una brutta figura. E' questo il vero potere della decisione presa dalla società sannita.

di Fabio Tarallo