Pago del Vallo di Lauro

«Non presentare nessuna licenza edilizia che non te la faccio firmare mai, qui fanno tutto quello che dico io... quel terreno mi serve, io ne ho già 6-7mila metri agricoli di fronte il tuo, ma tra poco diventeranno edificabili con PUC per il quale il Comune ha dato mandato ai Professori della Federico II di Napoli. Dovrò fare soldi ca aggià reglià ca pal.... stai attento che tiu faccio fare la fine dell'ing. Amato...». Questo è riportato nell'ordinanza. Questa è una delle tante intercettazioni finite al vaglio degli inquirenti. A parlare è sempre Giuseppe Corcione. La sua, sembra essere proprio una minaccia, quella intercettata dalla Squadra Mobile di Avellino.

Per il Gip si tratta dell'induzione alla concussione, quella esercitata dall'ex sindaco di Pago Vallo Lauro nei confronti di un cittadino, che avrebbe dovuto cedergli un terreno ad un prezzo inferiore a quello di mercato. Invece che il valore reale di 150mila euro, avrebbe dovuto cederlo per 100mila euro.

Oltre a questo, per il Gip sarebbe grave il collegamento della trattativa con l'edificabilità consentita dal Piano Urbanistico Comunale, ma soprattutto ciò che succederà dopo al cittadino attorno al quale, sempre secondo i magistrati, si voleva creare un vero e proprio clima di paura e tensione. Infatti, dopo qualche giorno dall' "invito" da parte di Corcione, l'abitazione degli anziani gentiori del proprietario del terreno, nella frazione di Sopravia, viene fatta oggetto di vere e proprie minacce. Qualcuno, nel cuore della notte, bussa al citofono dell'abitazione e lancia pesanti minacce: «Non dimenticarti che ciu hanno sciolto per camorra. Quel terreno ce lo prendiamo al prezzo che diciamo noi». Anche questo finisce nel calderone delle indagini della Dda e della Mobile.