San Giuseppe Vesuviano

"Siamo così impegnati nel compiere tutte le azioni amministrative che ci stanno consentendo di cambiare il volto della nostra città, da non poterci permettere di rincorrere voci totalmente infondate di ipotetiche elezioni". Ad affermarlo il sindaco di San Giuseppe Vesuviano, Vincenzo Catapano, che sgombra il campo dagli equivoci. Nel comune vesuviano non si votera nel 2017, bensi soltanto 12 mesi dopo.

"Molti forse non comprendono che fare politica vuol dire dar seguito ad un costante impegno per il bene comune. Mentre altri pensano alle elezioni noi parliamo di opere pubbliche realizzate ed in corso di realizzazione, di sostenibilità, di istruzione, di qualità della vita, di sviluppo delle attività produttive e commerciali. Quando poi arriverà il giorno di dar vita a quel bellissimo esercizio democratico che è il rinnovo degli organi di governo comunali, noi saremo sereni e pronti per rendere conto agli elettori di tutto quanto realizzato".

Qualcuno si illude che le elezioni siano uno strumento di riscatto per i propri fallimentari propositi. San Giuseppe Vesuviano, invece, ha cambiato pagina. Anni orsono per fortuna. Chi aveva la possibilità di dare qualcosa alla nostra città, e non lo ha fatto, deve comprendere che il tempo è passato. Questa amministrazione, apprezzata dai più, ha consapevolezza di aver lavorato nell'interesse della città, nonostante le spinte avverse che, spesso, si sono concretizzate in maniera calunniosa ed anonima. Non è con la calunnia e con gli scritti anonimi, del tutto infondati, che si creano le migliori condizioni di crescita di una città. Se l’obiettivo di tali pratiche, superate, meschine e vergognose, è quello di determinare l'allontanamento delle persone perbene dalla politica, e permettere il ritorno di pratiche opache ed illegali, io prometto che ciò non avverrà”.

“San Giuseppe Vesuviano è una grande città, con immense potenzialità ed ha ripreso la sua corsa, come giusto che sia, lasciandosi alle spalle anni di pressioni, ricatti, inquietanti pratiche e logori meccanismi di esercizio del potere. Le nuove generazioni vogliono guardare al futuro e non desiderano appagare la insaziabile sete di potere che accompagna alcuni tristi personaggi nella nostra città. Si vive il domani e mai il passato. Noi amiamo la nostra città”.