Sant'Agata de Goti

Nell’Amoris Laetizia papa Francesco chiude l’ormai famoso capitolo VIII dell’Esortazione Post Sinodale per collocarci “nel contesto di un discernimento pastorale carico di amore misericordioso, che si dispone sempre a comprendere, a perdonare, ad accompagnare, a sperare, e soprattutto a integrare. Questa è la logica che deve prevalere nella Chiesa, per «fare l’esperienza di aprire il cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali». Invito i fedeli ad accostarsi con fiducia a un colloquio con i loro pastori o con laici che vivono dediti al Signore. Non sempre troveranno in essi una conferma delle proprie idee e dei propri desideri, ma sicuramente riceveranno una luce che permetterà loro di comprendere meglio quello che sta succedendo e potranno scoprire un cammino di maturazione personale.”.

Per questa ragione il prossimo sabato 3 dicembre alle ore 18 presso l’Episcopio di Sant’Agata de’ Goti il vescovo della nostra Diocesi Mimmo incontrerà tutte le famiglie ferite – separati, divorziati e risposati – che stanno vivendo situazioni complesse e che vorranno cogliere l’invito a ritrovarsi insieme a quelle che, già da qualche anno, stanno camminando, per un percorso di condivisione della propria esperienza alla luce della fede e delle speranza in Cristo. A questo primo incontro faranno seguito gli appuntamenti mensili, a partire da gennaio, che ci collocheranno nel cuore di ciò che il Vangelo e la Chiesa dopo il Sinodo ci richiedono, e cioè di accogliere, ascoltare, accompagnare, discernere e integrare quanti, feriti dalla vita, si lasciano toccare dalla certezza disarmante che niente e nessuno potrà mai strapparci dalle mani del Cristo e che il suo amore creativo e fedele è capace di aprire strade nel deserto delle mille solitudini che tutti ci creiamo con le nostre mani o perché incappati nei briganti.

Redazione