San Lorenzo Maggiore

A pochi giorni dall’importante appuntamento con il referendum di domenica 4 dicembre, il circolo Pd di San Lorenzo Maggiore invita i cittadini a votare SI per proseguire quel cambiamento di cui il nostro paese ha bisogno in questo momento. “La riforma – spiegano gli esponenti del partito democratico di San Lorenzo Maggiore - prevede il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
Il superamento del bicameralismo paritario servirà per ridurre il costo degli apparati politici e a rendere l’attività del Parlamento più rapida ed efficace, per rispondere tempestivamente alle esigenze dei cittadini. Verrà ridotto il numero dei parlamentari, i senatori passeranno da 315 a 95 (più 5 di nomina del Presidente della Repubblica) e non percepiranno alcuna indennità; il CNEL verrà abolito, e con esso i suoi 65 membri e i suoi 20 milioni all’anno; i consiglieri regionali non potranno percepire un’indennità più alta di quella del sindaco del Capoluogo di Regione e saranno vietati i rimborsi ai gruppi regionali; le Province saranno eliminate dalla Costituzione. Con il SI le proposte di legge non dovranno più pendolare tra Camera e Senato, nella speranza che prima o poi si arrivi ad un testo condiviso fino alle virgole. Adesso, la Camera approverà le leggi e il Senato avrà al massimo 40 giorni per discuterle e proporre modifiche, su cui poi la Camera esprimerà la decisione finale. Più velocità non significa “più leggi”, ma risposte più tempestive. La riforma elimina le competenze “concorrenti” tra Stato e Regione, risolvendo finalmente i conflitti d’attribuzione che per 15 anni hanno ingolfato la Corte Costituzionale e causato sprechi e ritardi per i cittadini e lavoratori. Materie come la sanità, il turismo, le politiche del lavoro, le politiche sociali, le grandi reti di trasporto e di navigazione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia e la formazione professionale saranno di esclusiva competenza dello Stato. È fondamentale che ad ogni Regione sia garantito uno standard qualitativo per la disciplina di queste materie. La riforma dà più voce ai cittadini: il Parlamento avrà l’obbligo di discutere e deliberare sulle proposte di legge di iniziativa popolare firmate da 150.000 cittadini; saranno introdotti i referendum propositivi e d’indirizzo; si abbasserà il quorum per i referendum abrogativi (quando proposti con 800.000 firme, il quorum si abbasserà dal 50% degli aventi diritto al 50% dei votanti alle ultime elezioni, in media il 35%).
Proprio per questo, è importante recarsi alle urne il 4 dicembre ed esprimere un SI convinto. Crediamo che questa riforma rappresenti l’occasione per rendere le istituzioni più vicine ai cittadini e più capaci di rispondere ai bisogni del Paese. E’ il momento di smuovere quelle acque che per troppo tempo hanno tenuto immobile il nostro paese e non gli hanno permesso di crescere e di rappresentare al meglio le istanze di tutta la cittadinanza”.