Salerno

Il Porto di Salerno ridiventa una polveriera. Proprio mentre il Ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, è pronto a firmare il decreto di nomina del presidente dell’Authority unica con Napoli e Castellammare, nello scalo salernitano cresce il malcontento. In particolare sulla giravolta del Ministro alla richiesta di moratoria della Regione Campania di 36 mesi. Dimezzati i tempi, che scendono a 18 e con Salerno che teme sempre più di perdere l’eccellenza del proprio scalo. Schiaffo a De Luca, nel frattempo, con Delrio che boccia a metà la richiesta del governatore che arrivò proprio al culmine di un periodo caldissimo per lo scalo portuale salernitano.

«Abbiamo detto che avremmo dato un periodo d’adattamento nell’attesa che Napoli parta. – ha affermato il Ministro ieri nel capoluogo partenopeo - Stiamo definendo l'ultima elaborazione e stiamo interloquendo con la Regione ma non saranno 36 mesi». E da più parti si evidenza che il taglio sarà giusto della metà, con il Porto di Salerno a godersi della propria “autonomia” per un altro anno e mezzo. Poco, troppo poco per le maestranze salernitane, convinte che la struttura napoletana difficilmente riuscirà a colmare in questo breve tempo il gap. Nel frattempo, completato tutto l’iter che porta alla nomina di Pietro Spirito a capo dell’Autorità unica.

«Dopo il parere positivo della Camera e questo sostanziale pareggio alla commissione del Senato, mi pare che le cose possano procedere. – ha continuato Delrio - Siamo operativi, torno a Roma e firmo subito». L’approvazione alla Camera della nomina di Spirito arrivò con 23 voti favorevoli contro 4 e nessun astenuto. Insomma, la riforma dei Porti è partita decisa nonostante le resistenze di Salerno.

 

Redazione