Salerno

«Per De Luca c’era l’arresto in diretta per quanto sentito in quel famoso discorso». Pensieri e parole del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che ci va giù duro più che con il governatore, soprattutto con la Procura della Repubblica di Salerno. «Cosa fa: dorme o sta sveglia? – afferma il senatore azzurro – Vedo un’eccezionale inerzia su questa vicenda, perché non ci si attiva? Eppure anche l’Antimafia, la commissione parlamentare, ha sollecitato delle indagini».

Bacchettate pesanti, dunque, verso la Procura della Repubblica con Gasparri che ribadisce la posizione. «Sono scandalizzato dall’inerzia sul presidente della Regione Campania che ha esortato al clientelismo i sindaci campani, anche a corrompere gli elettori. – riprende il senatore di Forza Italia - Quel famoso discorso registrato contiene una serie di reati che penso che la Procura di Salerno deve indagare così come sta facendo per altre vicende. C’è il voto di scambio evidente, non si può ridurre tutto a battute sui totani. Ma anche a giocare sulla sua imitazione a Crozza che imita De Luca. Siamo di fronte a reati penali».

Da qui il collegamento con la consultazione referendaria del 4 dicembre è subito fatto. «Clientelismo, minacce e condizionamento del voto. – riprende - Il No è un voto di libertà in reazione a questa pressione che prevede l’utilizzo dei soldi pubblici. E’ questa materia che dovrebbe essere all’attenzione delle Procure della Repubblica. Che fa la Procura di Salerno ma anche altri magistrati d’origine salernitana. Penso a Nello Rossi oggi in Cassazione amico di gioventù di De Luca, che ancora non si attiva nonostante la sua alta posizione occupata. C’è quindi una necessità di ribellione, di trasparenza perché il No è rivolto ad una riforma confusa e pasticciata. Ma anche ad una pressione indebita che vede la Campania prima vittima di questo modo di fare». 

 

Antonio Roma