Montefredane

"Alla vertenza Novolegno, all’ennesimo confronto in Confindustria per la Filca Cisl hanno partecipato (Mennato Magnolia, Giovanni Lo Russo e Amato Natale) i quali non hanno potuto che riscontrare l’intento del gruppo Fantoni di procedere con il licenziamento e la messa in mobilità dei 50 lavoratori e nessun piano industriale per il rilancio dell’azienda". Inizia così la nota del Resposabile Filca CISL Avellino Mennato Magnolia. "Non esiste nemmeno una programmazione per la manutenzione degli impianti , ma solo interventi all’occorrenza. Secondo quanto dichiarato dall’azienda la produzione interesserà solo una delle tre linee produttive, la novoxil quella destinata al mercato interno interessando materie prime reciclate per circa 80 mila mc l’anno. E’ lecito il sospetto che questa posizione può essere propedeutica ad altri esuberi non a lungo termie e alla chiusura stessa dello stabilimento. Si consideri che nel 2009 la Novolegno aveva 165 lavoratori in organico, più 13 della collegata Xilopac incorporata nel 2015 e circa 30 unità per aziende che alla Novolegno erano collegate come indotto. Oggi in Novolegno sono occupati solo 122 lavoratori, quasi 100 sono stati gradualmente espulsi. Nel tempo la Novolegno ha beneficiato di cospicui finanziamenti pubblici per 33 miliardi di lire e 5 milioni di euro dai fondi Pon per innovazione e ricerca. E proprio nel 2009 attivò una prima procedura di riduzione del personale, tra impiegati ed operai per 63 unità, contrastata duramente, unitariamente dai lavoratori che portò al ritiro della procedura e il ricorso ad ammortizzatori sociali. Oggi ne propone altri 50 riducendo al lumicino l’esistenza stessa della fabbrica. L’assemblea dei lavoratori della Novolegno sancirà la contrarietà ai 50 licenziamenti con iniziative di lotta adeguate per respingere questo ulteriore attacco. Importante è il sostegno che potrà venire dai livelli istituzionali: il Comune di Montefredane ha già dedicato un consiglio comunale straordinario alla vertenza, e già in atto il coinvolgimento della stessa regione Campania, e già ci si sta muovendo al coinvolgimento dei livelli sindacali nazionali per arrivare all’interessamento dei Ministeri del lavoro e dello Sviluppo economico per un confronto ad ampio raggio sulla politica del gruppo Fantoni, che previlegia solo il nord mentre trascura l’unico stabilimento che ha al sud, la Novolegno in provincia di Avellino".

"La salvaguardia dei livelli occupazionali è possibile con l’adozione di più idonei strumenti che meglio si adattano alle contingenze di mercato. L’azienda si dovrà convincere di puntare sui contratti di solidarietà. L’attuale soluzione individuata dall’azienda è da respingere in toto, perchè fa perdere ulteriori posti di lavoro in un territorio già penalizzato con il 16% di disoccupazione. Il contratto di solidarietà in questo caso difensivo, salvato dalla nuova normativa della riforma degli ammortizzatori sociali, permette di ridurre l’orario di lavoro, salvaguarda i livelli occupazionali e permette all’azienda di traguardare con più calma una diversa prospettiva sia produttiva che di mercato interno ed estero. Da domani si discuterà di quali altre iniziative di lotta ma anche di proponimenti mettere in campo per uno dei più importanti presidi lavorativi in Irpinia".

Redazione