Si è svolto ieri presso la sala consiliare del Comune di Buonalbergo il programmato incontro, organizzato da Sannio Popolare – Centristi per il Si, dal titolo: “Un Si per l’Italia”.
Ad introdurre la manifestazione il sindaco Michelantonio Panarese il quale, dopo aver salutato e ringraziato i convenuti, ha spiegato le ragioni che lo spingono a votare si al prossimo referendum costituzionale.
“La riforma approvata dal parlamento – ha spiegato Panarese ad un folto pubblico che vedeva anche la presenza di molti amministratori – va nella direzione giusta che è quella di rendere le istituzioni democratiche più snelle e più efficienti. I Senato delle autonomie poi crea un giusto protagonismo degli Enti locali nel processo legislativo”
Successivamente l’intervento del prof. Tammaro Chiacchio, già docente di Diritto Pubblico presso l’università del Sannio, il quale ha rappresentato con dovizia di particolari i contenuti innovativi della revisione costituzionale.
“Un giurista – ha spiegato Chiacchio nel corso del suo intervento – ha il dovere di effettuare una lettura critica delle norme sottoposta alla revisione costituzionale ed avendolo fatto posso dire che il lavoro svolto dal parlamento è del tutto condivisibile. Esso infatti – ha proseguito - va nella direzione tante volte auspicata dalle varie commissioni bicamerali per le riforme costituzionali. Superamento del bicameralismo paritario, semplificazione del processo legislativo, riordino delle competenze tra Stato e Regioni, rafforzamento degli istituti di partecipazione. Tutto questo deve spingere a votare si senza indugio.”
Le conclusioni sono state affidate a Gennaro Santamaria, coordinatore provinciale di Sannio Popolare, il quale prima di soffermarsi sulle ragioni politiche del si al referendum ha giustificato l’assenza del sottosegretario ai Beni Culturali con delega al Turismo, Dorina Bianchi, che per motivi di salute non ha potuto presenziare all’incontro ma che ha assicurato una prossima visita al Comune di Buonalbergo.
Santamaria ha esordito nel suo intervento spiegando che: “Quella che domenica dovremo approvare non è la riforma di Renzi ma la riforma dell’intero parlamento. Infatti – ha spiegato meglio Santamaria – questa riforma è frutto di una larga intesa parlamentare determinatasi all’avvio della legislatura e che ha visto oltre il sessanta percento dei parlamentari presenti nelle due camere votarla per sei volte. Molti di quelli che l’hanno votata oggi dicono di no solo per calcoli opportunistici e perchè sperano che con la vittoria del no si possa determinare il solito pantano politico-istituzionale tale da consentire a tutti di fare i soliti giochini della politica. Noi votiamo mentre si – ha concluso Santamaria – per coerenza e perché pensiamo che questa riforma possa dare una svolta al nostro paese.”