Avellino

La crisi non ferma l’imprenditoria femminile, le donne irpine si confermano uno dei pochi argini alla recessione. Il dato emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2014 e Istat 2014 per la popolazione. Il primato per le imprese rosa va a Benevento, Avellino e Frosinone, con circa un terzo di tutte le imprese del territorio.

Nessuna sorpresa, o quasi, rispetto ai precedenti rilevamenti in materia. Irpinia e Sannio, infatti, si confermano da anni regine dell’imprenditoria femminile. L’analisi dell’ente camerale lombardo si sofferma su altri aspetti e caratteristiche dell’imprenditoria nazionale, non solo quella femminile. Un italiano su dodici è infatti imprenditore (8,5 per cento). A Cuneo e Bolzano va il primato per imprenditorialità: più di un cittadino su dieci, l’11 per cento per la precisione, ha aperto un’attività in proprio, considerando i centri con oltre 50mila imprese. Tra le prime, considerando le province con più imprese, anche Milano, Torino e Brescia con poco meno di un decimo dei cittadini impegnati con una propria attività.

Le prime quattro province per numero di imprese, Roma, Milano, Napoli e Torino, superano il milione di attività, una su cinque su un totale italiano di oltre cinque milioni. Le imprese si concentrano nelle prime venti province che assorbono circa la metà di tutte le imprese italiane. Per quanto riguarda invece le imprese di giovani sul totale imprese, al primo posto c’è Crotone col 17 per cento, affiancata da Vibo Valentia e Caserta. Per gli stranieri, il primato va a Prato col 27 per cento di tutte le imprese, seguono Firenze, Trieste e Roma con il 15 per cento. Per i settori con oltre 100mila imprese a livello nazionale, a Matera e Benevento va il primato per il peso dell’agricoltura sul totale delle imprese, è specializzata nel settore quasi una su due, a Lecco e Brescia per i prodotti in metallo (circa una su venti), a Caserta e Sassari per le costruzioni (un decimo), a Reggio Emilia e Imperia per le costruzioni specializzate (una impresa su cinque), a Palermo e Napoli per il commercio al dettaglio (una su quattro), a Bologna e Forlì per i trasporti (quasi una su venti), a Savona, Trieste, Verbania e Aosta per la ristorazione (una su dieci), a Biella e Milano per l’immobiliare (una su dieci), a Varese, Pescara, Lodi e Novara per i servizi alla persona (una su venti).

Un dato da incrociare con quelli relativo al mercato del lavoro ed, in particolare, alla disoccupazione giovanile. L’ultimo rilevazione Istat registra, a novembre 2014, 22 milioni e 310 mila occupati, in diminuzione dello 0,2 per cento sia rispetto al mese precedente (-48 mila) sia su base annua (-42 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,5 per cento, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e rimane invariato rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 457 mila, aumenta dell’1,2 per cento rispetto al mese precedente (+40 mila) e dell’8,3 per cento su base annua (+264 mila). Il tasso di disoccupazione è pari al 13,4 per cento, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,9 punti nei dodici mesi. In Irpinia, in base alle ultime rilevazioni dell’osservatorio Cisl, siamo al 17.7 per cento, un dato che schizza fino al 57.7 per cento se si considera quella giovanile. Secondo l’Istat, sempre a novembre 2014, sono occupati 934 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, invariati rispetto al mese precedente e in calo dello 0,9 per cento su base annua (-8 mila). Il tasso di occupazione giovanile, pari al 15,6 per cento, rimane invariato sia rispetto al mese precedente sia nei dodici mesi. Il numero di giovani disoccupati, pari a 729 mila, cresce del 2,5 per cento nell’ultimo mese (+18 mila) e del 9,4 per cento rispetto a dodici mesi prima (+63 mila).