Camerota

Giovedì e venerdì scorso si sono tenute nel Palazzo di Giustizia di Vallo della Lucania le due ultime udienze straordinarie relative al processo dei sub morti nella “grotta degli occhi” a Palinuro il 30 giugno 2012, nelle quali sono state rappresentate, rispettivamente dalla accusa e dalle difese, le discussioni finali.

Il Pm, Dott. Palumbo, ha chiesto, al Giudice Monocratico Dott. Fabio Lombardo, durante la sua lunga requisitoria, durata l’intera mattinata, la condanna per Roberto Navarra (titolare del diving di Palinuro “Pesciolino Sub”) a 6 anni di reclusione; per gli istruttori romani della “Big Blue School”, sono state chieste invece rispettivamente le condanne, per Marco Sebastiani ad anni 5 di reclusione, per Stefano D’Avack e Annalisa Lupini ad anni 4 di reclusione. Il pm ha poi ritenuto che non dovessero essere concesse le attenuanti generiche agli imputati.
Omicidio colposo plurimo è l’imputazione dei quattro imputati per aver cagionato la morte di quattro sub neofiti portati ad immergersi in una grotta – secondo l’accusa – “senza la preparazione e l’attrezzatura subacquea idonea”.

Si è discusso, altresì, sulla adeguata conoscenza dei luoghi da parte della guida Douglas Rizzo, facente capo al diving di Palinuro. Secondo la Procura e per le Parti Civili, la guida, avrebbe sbagliato il percorso, generando caos e l’inevitabile sospensione di limo presente nella grotta, facendo sì che i sub smarrissero l’uscita, andando ad infilarsi nel mortale ramo infangato, dove – chi per asfissia, chi per annegamento – hanno perso tragicamente le vite.

Al termine dell’udienza, l’Avv. Benedetta Sirignano, difensore per la Parte Civile di Telios, ha commentato : “le responsabilità sottese alla vicenda, iniziano ancor prima della fatale immersione. Se solo uno dei quattro imputati avesse adempiuto ad una regola cautelare, non ci sarebbe stata nessuna vittima, poiché i subacquei non si sarebbero immersi nella grotta”.

Redazione Salerno