«In questi ultimi giorni bisogna guadagnare quanto più possibile sul fronte del Si. Siamo in un momento di trasformazione possibile per il nostro Paese che attende anche l’Europa». Lancia l’assalto per il rush finale in vista della consultazione referendaria il sindaco Napoli intervenuto alla convention organizzata dalla consigliera socialista Veronica Mondany, in un parterre d’eccezione che ha cercato di inquadrare la riforma anche sotto profili meramente economici.
Del resto il parterre lo permetteva ampiamente visto che vi erano ben tre amministratori che hanno a che fare con il Bilancio. Oltre Roberto De Luca c’era il collega Adolfo Salzano del Comune di Cava de’ Tirreni, in rappresentanza del sindaco Servalli. Ma anche Franco Picarone, attuale presidente della commissione regionale Bilancio ed un decennio all’assessorato al Bilancio del Comune di Salerno. E fra i padroni di casa non poteva esserci che la guida regionale PSI, il consigliere regionale Enzo Maraio che si è dato il cambio con il collega Picarone.
«Siamo qui per una scelta consapevole per migliorare il futuro del nostro Paese», apriva le danze la padrona di casa Veronica Mondany, subito seguita dal consigliere regionale Picarone soffermatosi sul bicameralismo. «Come noi solo la Romania. – ha affermato – Due Camere che fanno la stessa cosa. Se non si attua la Riforma adesso rischiamo di attendere almeno altri 20-30 anni». In platea riconoscibili i consiglieri comunali Lucia Mazzotti, Donato Pessolano, Paolo Ottobrino e Horace Di Carlo.
Tutti allineati sul fronte della Riforma con il sindaco Napoli che ha cercato di dare nuovo slancio. «Chi vota per il No vorrà lasciare le cose come sono adesso. – ha affermato – Ma sappia chiaramente che andremo all’indietro, verso una pericolosa zona grigia che porta al progressivo immobilismo. In Italia c’è una burocrazia che rallenta i processi produttivi. Una lentezza esasperante per il passaggio dal progetto all’impresa». Memore della sua passione calcistica, Roberto de Luca cerca il paragone sportivo: «Siamo sul dischetto di rigore, abbiamo la possibilità di vincere la partita. Non sprechiamolo. Non possiamo reggere più il confronto quando per una legge ci vogliono 800 giorni e per un permesso sei mesi. Abbiamo la possibilità concreta di azzerare finalmente tutti questi ritardi».
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