Pozzuoli

 "Guardarsi allo specchio e non riconoscersi è la cosa più difficile da affrontare". Parla Carla Caiazzo, la donna che lo scorso febbraio fu data alle fiamme dall’ex fidanzato Paolo Pietropaolo. Era all’ottavo mese di gravidanza. Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si sofferma su un dato: l’identità che viene a mancare in una donna che subisce atti come il suo, che sfregiano. Le cicatrici che resteranno, il volto, le mani. Il corpo, ma anche l’anima. Carla era all'ottavo mese di gravidanza. «Chiedo scusa – dice – ma ho ancora molti limiti e non riesco a stare in mezzo alla gente. Ho dato vita a un’associazione per aiutare le donne che subiscono violenza», afferma Carla Caiazzo. «Ma devo esserci anche io in prima linea, questa battaglia non si combatte da dietro le quinte». L’associazione si chiama “Io rido ancora”, un nome non scelto a caso. Perché è la risposta che ha dato al suo ex che, mentre le dava fuoco, diceva: «Fammi vedere se ridi ancora». E lei riderà ancora. Lo farà sempre per dare forza alle altre donne, perchè nessuno pensi di poter cancellare l'essere, la sua forza, il suo sorriso e la sua vita.