"La politica italiana è diventata una sorta di avanspettacolo dove non è più chiaro chi  sia  il comico e chi  il politico. La vicenda emblematica del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che somiglia sempre più a “Ciccio formaggio” che al governatore di un territorio di 7 milioni di abitanti, ha poi dell'assurdo."

La nota del Coordinamento Regionale della Campania di Sinistra Italiana, a fitma di Tonino Scala, ha per titolo: "Quei figuri di tanti anni fa. L’indegno spettacolo di una politica d’altri tempi."

"Il Governatore attraverso l’espediente farsesco delle  battute da taverna  ammonisce  i sindaci “esortandoli”  a fare clientele e ad assicurare orde di votanti,  come i bei  tempi di laurina memoria, per il “SI” al referendum costituzionale, pena la perdita di finanziamenti per i comuni da essi amministrati. La sua spalla romana, il governatore nazionale Renzi , invece  di prendere le dovute distanze, non dalle macchiette ma dalle gravi direttive che il  Presidente De Luca  impartisce ai primi cittadini,  ai quali  spiega  che essi devono rivolgersi agli operatori della sanità privata, che in Campania è cosa assai diffusa e redditizia, la mette sul folklore e addirittura fa di tutto per cambiare le regole del gioco   nominandolo  “Commissario regionale per la sanità”.  

Questa nuova e grottesca coppia di governatori, sospesa tra il tragico e il comico, ci preoccupa e non poco, così come inquieta  il silenzio assordante della  intelighenzia e della politica che fingono ipocritamente di non vedere. In un anno e mezzo di governo, tra forzature di norme e  indecorose performances  dal dubbio gusto trash - pacchiano, De Luca non ha affrontato nemmeno uno dei nodi di una regione complessa come la nostra che, al di là della propaganda d’occasione, ha visto realizzato ben poco di quanto promesso .

Gli ospedali chiudono,  la sanità di base  è in una condizione di progressivo disagio,  i territori  provinciali sempre più abbandonati  alla mercè dell’inquinamento, le aziende in crisi crescono giorno dopo giorno ma a dettare l’agenda regionale c’è  la politica nazionale  del “SI” con  i suoi cartelloni  di  spettacoli da cabaret di terz’ordine  e questo nuovo figuro  di tanti anni fa che li rappresenta con inopinata spavalderia. Fino a quando dureranno le repliche?"

Redazione Na