Salerno

Le affermazioni di apprezzamento del premier Renzi su Radio24 sul governatore De Luca avranno fatto sobbalzare Fausto Morrone, ex consigliere comunale e segretario generale Cgil. Lui, fra i storici accusatori della metodica dell’ex sindaco non ci ha pensato sopra, decidendo di scrivere una lunga lettera al Presidente del Consiglio cercando di spiegare “il personaggio” De Luca. Una missiva pubblicata anche sul suo social in cui si ripercorre alcune delle “accuse” storiche all’ex primo cittadino.

«Sono stato molto colpito da due Sue dichiarazioni, che molto probabilmente, temo, risentono di notevole disinformazione. – scrive Morrone - “De Luca è un campione della lotta alla illegalità e alla camorra nel suo territorio”; “Se il sud fosse amministrato come fa lui (De Luca), avremmo l’1% di Pil in più”. Rispetto alla Sua prima affermazione, chi scrive ha dovuto fare parecchie denunce per segnalare infiltrazioni camorristiche nei grandi appalti aggiudicati dal Comune di Salerno. Tutte hanno portato ad interdittive o processi nei confronti delle imprese coinvolte: è stata, quindi sempre riconosciuta la giustezza delle accuse mosse».

Qui l’ex sindacalista si sofferma sull’impianto di Compostaggio. «Qualche settimana fa, infatti, dopo ispezioni disposte dall’Anac, il Comune di Salerno è stato costretto a rescindere il contratto con la società affidataria della realizzazione e della gestione dell’impianto di compostaggio installato in città. Anche su questa impresa avevo avuto modo di sottolineare, molto tempo prima del Dott. Cantone, i precedenti penali notevoli che la interessano. Solo per inciso, Le ricordo che è uno degli impianti che Lei ha visitato, con significativi apprezzamenti, in una Sua capatina a Salerno. E’ ovvio che nessuno di questi procedimenti giudiziari ha mai accertato, né io l’ho mai ipotizzato nei miei esposti, la consapevolezza o la collusione dell’ex Sindaco».

Poi Morrone passa decisamente al secondo punto. «I fatti succitati, unitamente a significative forzature procedurali di cui il Presidente della Regione è un campione indiscusso - tanto da portarlo a vantarsi di tutto ciò e degli avvisi di garanzia e dei conseguenti processi - hanno condotto al fatto che il secondo capoluogo della Campania ha conquistato un triste primato, sicuramente indiscusso nell’intero mezzogiorno: il maggior numero di opere incompiute. La prossima volta che viene a Salerno, non me ne voglia, chieda di essere accompagnato sui cantieri infiniti e nei pressi delle infrastrutture inutilizzate o sottoutilizzate: si accorgerà che deve rimanere in città ben oltre una giornata intera».

Infine la chiusura della missiva. «Mi rendo conto che le mie affermazioni sono abbastanza sbalorditive per chi non conosce la realtà salernitana o la apprende in modo molto alterato, come temo. Addirittura, ritengo comprensibile pure che Lei immagini che io possa essere un mero visionario. Perciò, considerato che quanto da me scritto è tutto suffragato da denunce specifiche, con nomi ed indicazioni precise, nonché, in molti casi, da procedimenti e provvedimenti giudiziari, rilevabili, quantomeno, dalla cronaca pubblica quotidiana, sono disponibile, se Lei avesse tempo o ne fosse interessato, a fornirLe tutti gli elementi a sostegno delle mie accuse».

 

Redazione