Lioni

Dopo 36 anni  il ricordo del  sisma dell’80 ritorna tristemente attuale. I tanti lutti, le tante tragedie e i tanti ritardi ci riportano ad oggi. Per tanti anni noi irpini abbiamo convissuto e continuiamo a convivere con queste contingenze.

La sicurezza che doveva garantire la stabilità degli edifici pubblici viene messa in discussione per cui oggi va denunciata la drammatica situazione in cui versa la attività scolastica di migliaia di studenti. A tutto questo va aggiunta la tragedia delle popolazioni dell'Italia centrale colpita da recenti eventi sismici che impediscono il rimarginare le ferite dei nostri tristi ricordi. La riflessione, come sempre attenta, puntuale e di grande impatto è di Pietro Mitrione "In Loco_motivi".

"In questi 36 anni sono avvenuti anche fatti positivi fra questi la costruzione di una rete di protezione civile che prima mancava. Un sistema che negli anni è andato perfezionadosi e che ha consentito di salvare centinaia di persone durante queste catastrofi. In prima fila, ancora una volta, il volontariato quello stesso che arrivò 36 anni qui in Irpinia e tanto contribuì a far nascere un sentimento di unità nazionale intorno al dramma che aveva colpito la nostra terra. Fu forse l’ultimo vero momento di afflato nazionale." 

L'associazione, che da anni ha fatto di questa ricorrenza un momento di riflessione, aderisce alla iniziativa indetta dalla Cgil di Avellino per ricordare il 23 novembre 1980 devolvendo, in tale occasione, un contributo economico a favore delle popolazioni colpite dal recente sisma. Si tratta di una modesta ma significativa raccolta di fondi realizzata durante la parziale riapertura della ferrovia Avellino Rocchetta di questa estate.

"Parteciperemo alla  manifestazione che si terrà alle 11 presso il Comune di Lioni e a quella indetta  per il pomeriggio alle 18 presso la stazione ferroviaria di Lioni per fare insieme un momento di riflessione sullo stato dei trasporti in Irpinia, in particolare per la ferrovia Avellino Rocchetta le cui stazioni furono per tanti anni il ricovero di migliaia di persone. Una occasione per ricordare e pensare al futuro."

Gianni Vigoroso