Lauro

Assunzioni ex Server, la Corte dei Conti condanna sei ex amministratori del Comune di Lauro per danno erariale. Devono restituire circa 300mila euro all’Ente. Il motivo: autorizzarono il trasferimento di 23 dipendente dall’ex municipalizzata, ad un passo dal fallimento, al Comune di Lauro. Tra questi c’è anche l’attuale primo cittadino Antonio Bossone, contestato dalle forze di minoranza che ne chiedono le dimissioni. Ma Bossone non ci sta, difende il proprio operato dando una differente lettura alla sentenza della magistratura contabile, evidenziando, in particolare, la decadenza del nesso tra la condanna e il dissesto finanziario dell’Ente. «Purtroppo, nella nostra comunità, i Pupi di Masiello esistono ancora. La sentenza Server mi soddisfa al novanta per cento. Innanzitutto perché c’è un passaggio nel dispositivo in cui viene smentita ufficialmente la posizione presa dal commissario prefettizio dell’epoca, il dottor Ricciardi, il quale asseriva che il dissesto finanziario dell’Ente fosse dovuto al trasferimento dei dipendenti dalla municipalizzata. La sentenza dice l’esatto contrario, ossia che non c’è alcuna connessione tra le due cose. Gli artefici del dissesto sono altri - prosegue Bossone - Non sono gli amministratori dell’epoca. Si trovano in altri livelli istituzionali». Secondo il sindaco «la sentenza della Corte dei Conti, oltre a a darci ragione sulla mancata connessione tra Server e Comune, decurta l’importo che dovremmo pagare di oltre il 30 per cento. Ciò in virtà di una precisa considerazione. La Corte dei Conti, infatti, ritiene piuttosto oscura e ondivaga la normativa legislativa dell’epoca». Bossone non cambia idea nè rinnega il precedente operato. Anzi, si dice pronto a ricorrere in appello. «Portiamo avanti un principio sacrosanto. Quello, cioè, che i lavoratori di categoria A, vale a dire gli operatori ecologici, non avrebbero dovuto sostenere alcun colloquio per l’assunzione. Nell’era del Job’s Act siamo ancora a discutere se una categoria A doveva o non doveva fare il colloquio per lavorare in una pubblica amministrazione? Tanto più quando si tratta di un lavoro inerente ad un servizio a chiamata individuale? Quella scelta, non solo è giusta, ma a livello giuridico è stata eccezionale. Accetto la sentenza - conclude il primo cittadino di Lauro - ma farò ricorso».

 

di Rocco Fatibene