Una nuova donazione giunge all’Amministrazione Comunale di Avellino destinata al Museo Civico di Villa Amendola. Si tratta di due opere realizzate con tecnica mista su carta dal maestro Tommaso Medugno, (Prata Principato Ultra Av 1940 – Roma 1995) che il medico-pittore Carlo Meluccio ha voluto donare per l’istituenda Sezione Gama (Galleria d’Arte Moderna di Avellino), che sarà allestita al secondo piano del Polo Culturale di Via Due Principati, e che andrà ad arricchire l’esposizione museale inaugurata dall’Amministrazione Foti nel gennaio 2014.
“Le due tecniche miste su carta dell’artista Tommaso Medugno, natio di Prata Principato Ultra, donate da Carlo Meluccio, decano degli artisti irpini consentono all’istituenda Sezione Gama del Museo Civico di Villa Amendola di arricchirsi di un altro prezioso tassello – ha commentato lo Storico dell’Arte Alberto Iandoli, Curatore Responsabile del Museo Civico di Avellino – Tommaso Medugno infatti è uno dei nomi importanti che si incontrano nel momento in cui si decide di percorrere, a ritroso nel tempo, la storia dell’arte ad Avellino e in Irpinia nel XX secolo. Il pittore Medugno, sin dalla fine degli anni ’50 del ‘900 è stato compagno di strada in Irpinia dei vari Salvatore De Judicibus, Tullio Del Franco, Mario Guarini, Elio Parisi e Carlo Meluccio, artisti questi che allontanatisi da un fare pittura che ad Avellino, e più in generale in Irpinia era ancora legata alla ritrattistica e al vedutismo napoletano dell’800, decisero di guardare con interesse a ciò che oltre l’Irpinia stava accadendo in fatto di arte”.
“Tommaso Medugno – ha proseguito Alberto Iandoli – decise così di partire con la sua valigia colma di sogni e di speranze, pensando bene di scegliere quale sua meta la Roma della immediatamente pre – dolce vita, in cui fiorivano in ogni dove cenacoli artistici. Conobbe i vari Ugo Attardi, Fernando Farulli, Renzo Vespignani e Giuseppe Zigaina, alcuni dei quali, proprio in quel periodo davano vita nella Capitale alla cosiddetta Scuola di Portonaccio, da cui scaturì, l’intenzione di fondare il celebre Gruppo denominato Il pro e il contro, cui aderirono oltre ad Attardi, Farulli e Vespignani anche Ennio Calabria, Pietro Guccione e Alberto Giaquinto. Attratto però Tommaso Medugno soprattutto dalle ricerche artistiche portate avanti da Renzo Vespignani – ha proseguito Alberto Iandoli – ne condivise lo stile secco ed incisivo volto a fermare tanto sulla carta, quanto sulla tela l’immagine di un’Italia neorealista il cui unico sogno era di crescere, attraverso l’operoso fare di fabbriche e cantieri. E la scelta di rappresentare il vero ha accompagnato, dagli esordi alla fine della sua carriera tutta la produzione artistica di Tommaso Medugno, la cui vita terrena, nel 1995 si è prematuramente conclusa, a 55 anni, a causa di un male a cui nulla, purtroppo, solo valse le amorevoli cure dell’amico medico-pittore Carlo Meluccio, che oggi con la donazione delle opere di Tommaso Medugno al Museo Civico di Villa Amendola, per l’istituenda Sezione Gama, compie un gesto dalla duplice valenza. Ricorda e omaggia l’amico artista scomparso, e consente, al tempo stesso, all’Amministrazione comunale di impreziosire il Museo Civico di Avellino, con due opere di un artista che merita di essere ricordato ai posteri per serietà di intenti”.
Alle parole di Alberto Iandoli, Curatore Responsabile del Museo Civico di Villa Amendola, si aggiungono quelle del neo Assessore alla cultura Bruno Gambardella. “In qualità di delegato del Sindaco Foti alle Politiche Culturali e alla Pubblica Istruzione, ma prima ancora da insegnante del locale Liceo Artistico – ha affermato l’Assessore Gambardella – non posso che salutare con entusiasmo la donazione al Museo Civico delle due opere dell’artista Tommaso Medugno, che costituiscono un altro frutto del lavoro che sta svolgendo con passione e competenza Alberto Iandoli per il Polo Culturale di Villa Amendola. Un grazie di cuore poi è doveroso a Carlo Meluccio per le opere donate che consentono all’Amministrazione comunale di sentire sempre più vicino il raggiungimento di uno dei suoi obiettivi per ciò che concerne le Politiche Culturali; quello cioè di ampliare il Museo Civico con una apposita e nuova sezione dedicata all’esposizione, in permanenza, di opere di artisti che tra l’800 e il ‘900 hanno dato lustro, con il loro lavoro, alla città di Avellino, e più in generale alla sua provincia. È mia intenzione – ha concluso l’assessore Bruno Gambardella – puntare su Villa Amendola, quale contenitore da riempire sempre più di validi contenuti, e di trovare, con l’apporto del mondo associazionistico locale soluzioni valide anche per gli altri contenitori a vocazione culturale di cui dispone l’Amministrazione comunale, e con ciò mi riferisco alla Casina del Principe e all’ex Eliseo”.
Redazione Av