Apice

Nicola Romano, presidente provinciale di Confcommercio, vuole la resa dei conti e chiarire una volta per tutte «pubblicamente e davanti ai commercianti di Apice, alla presenza di Nadia Errico, presidente dell’associazione di categoria Arcopa, la questione del centro commerciale naturale. Non ha senso - continua Romano - questa polemica a distanza, noi siamo a completa disposizione, 24 ore su 24, per venire ad Apice in qualsiasi momento, in una conferenza pubblica in cui ci siano commercianti, Arcopa e Amministrazione comunale per discutere delle vere motivazioni a causa delle quali il progetto su Apice per il bando regionale dei centri commerciale naturale non è stato mai stilato e presentato. Va chiarito, inoltre, da subito questo aspetto: il centro commerciale naturale ad Apice esiste, grazie allla costituzione del Consorzio Tre Colli avvenuta ad aprile dell’anno scorso, di conseguenza stiamo parlando di un soggetto legalmente riconosciuto presso la Regione Campania con il quale si possono chiedere dei finanziamenti. Tutto ciò è stato possibile grazie a Confcommercio provinciale che ha anticipato circa 3mila euro per la sua costituzione, senza chiedere un centesimo ai commercianti del posto. Come si permette allora Nadia Errico a fare certe affermazioni? A questo punto sembra che sia davvero in mala fede. Avevamo chiesto anche un finanziamento di circa 16mila euro alla Camera di Commercio di Benevento, che non ci è stato concesso, sempre per costituire il centro commerciale naturale ad Apice. Poi abbiamo anticipato noi la somma». Alla fine il centro commerciale naturale esiste, grazie ai soldi di Confcommercio Benevento, a quanto pare, e può presentare progetti, in futuro, alla Regione Campania. Probabilmente lo faranno Michele Mesisca, che non ha più un ufficio di Confcommercio ad Apice e di conseguenza non è più presidente locale e Nadia Errico di Arcopa, visto che nelle ultime dichiarazioni Mesisca, in controtendenza alla posizione di Romano, ha dichiarato: «Siamo in ottimi rapporti con Arcopa». Insomma sembrerebbe che con i soldi di Confcommercio si presenterà in futuro un progetto senza Confcommercio, sempre che venga approvato, poiché, da quanto trapelato fin ora, non andrebbe trascurato anche il rapporto che intercorre tra urbanistica ed aree commerciali ben delineate.

di Michele Intorcia