"Sator arepo tenet opera rotas": campeggia sulla quarta di copertina. Ed è la celebre frase palindroma connotativa dell’intrigante ed intricato "Quadrato magico", il cui impianto linguistico resta inalterato, sia che si legga da sinistra verso destra che viceversa, a costituire il filo conduttore del romanzo, intitolato “La cripta dei teschi forati”. Una struttura, quella palindroma, che nella fattispecie, giostrando sui registri dei significati e dei significanti, si presta a varie interpretazioni da quelle con riferimenti allo spirito del Vangelo a quelle con addentellati al Gran libro della Massoneria. Una pluralità di interpretazioni, che si riverbera sul racconto di Luigi Tortora con un intenso e diffuso e intenso alone di mistero, tanto da renderne interessante e godibile la lettura, sulle tracce della Setta segreta che si dedica alla caccia della Reliquia del Potere. Ed è la mirabolante caccia, con cui si intesse la trama del testo.
Tortora, alla soglia dei sessanta anni, si affaccia al mondo della narrativa, avvalendosi di un considerevole background, che gli deriva da un’ampia e ricca passione per la lettura, fatta di apprendimenti e ricognizioni nei più diversificati versanti della conoscenza, con incursioni nei retroscena delle vicende che sono raccontate dalla “storia ufficiale” spesso taroccata e alterata nel rapporto genetico tra cause e realtà effettuale. Ed è particolarmente versato nell’analisi dei testi e alle opere dei grandi mistici, tra cui spiccano Maria Teresa d ’Avila e San Giovanni della Croce.
Diplomato in Ragioneria- com’era di buon uso dire un tempo, ma senza grande entusiasmo, stando alle sue ”confessioni” nel risvolto della quarta di copertina, Luigi Tortora è un eccellente Maestro cioccolatiere e confettiere, con proficua e qualificata attività d’impresa nella “sua” operosa e generosa Casamarciano, il piccolo Comune dell’area nolana, rinomato proprio per la filiera delle piccole imprese specializzate nelle produzioni dolciarie, la cui materia prima - neanche a dirlo - è costituita dalle nocciole avellane, oltre che dalle mandorle. A far da guida nei meandri narrativi de “La cripta dei teschi forati” sarà la professoressa Michela Pinto, nell’appuntamento di sabato 19 novembre, alle ore 18, nei locali del Circolo “L’Incontro”, in via Luigi Napolitano. Sarà presente l’autore.