di Marco Festa
Una querelle infinita, un possibile mediatore super partes: Andrea Abodi. Domani il presidente della Lega B è atteso alle 12, in Comune, ad Avellino, per partecipare al tavolo tecnico al quale prenderanno parte l'amministratore unico Walter Taccone, per l'U.S. Avellino, ed alcuni rappresenanti dell'ente locale. Un incontro chiave per discutere del contenzioso generatosi per effetto di debiti e crediti irrisolti, maturati dal 2009 ed sotto i rifletttori dal 2013 con la stipula della convenzione per l’utilizzo dell’impianto di gioco e l'esecuzione dei lavori di restyling.
Abodi torna a Palazzo di Città dopo la parentesi dello scorso 18 marzo allorquando incontrò, con Walter Taccone, il sindaco Paolo Foti per sbloccare l'iter per la costruzione del nuovo stadio. Un progetto che dopo l'ottimismo iniziale, ad oggi, è diventato pura utopia, soprattutto per il nodo mai districato: un nervo scoperto toccato lo scorso 8 novembre dalla consigliera d'opposizione Francesca Di Iorio, che accusò il club avellinese di occupare abusivamente la struttura sita in contrada Zoccolari.
“La priorità nuovo stadio” citando ancora una volta Abodi, che così la definì il 29 settembre, al termine dell'incontro per il tour “Regoliamoci. Le regole del gioco pulito”, presso lo stadio “Partenio-Lombardi”, contro la richiesta da parte dell’amministrazione di saldare il debito di 803mila euro. Un sollecito di pagamento senza possibilità, per via della delibera commisariale 210 - almeno stando a quanto dichiarato dalla stessa Di Iorio - di procedere alla compensazione tra i costi per i lavori effettuati dall’Avellino e i canoni dovuti. Una tesi che l'Avellino, attraverso un duro comunicato ufficiale, ha respinto con forza invitando il Comune a rimborsare la società per le migliorie effettuate subito dopo l'ultima promozione, in ordine cronologico, in Serie B. C'è da risolvere una vicenda intricata per evitare di ricorrere alle vie legali.