“Servizio idrico integrato e riordino degli Ambiti territoriali ottimali per scelte di efficienza, efficacia ed economicità”. Se n’è discusso ieri mattina nel corso del pubblico convegno tenutosi nella sala consiliare del Palazzo Comunale di Baiano; convegno, promosso ed organizzato dal Circolo “L’Incontro”. Sono intervenuti l’on.le Pietro Foglia, presidente del Consiglio Regionale della Campania, Domenico Biancardi, Enrico Montanaro e Marco Santo Alaia, rispettivamente sindaci di Avella, Baiano e Sperone, il consigliere provinciale Vincenzo Alaia, Giovanni Colucci, presidente dell’Ato-Alto Calore di Avellino. Un parterre, fatto da amministratori di collaudate esperienze, al di là delle distinte posizioni politiche, che è stato in grado di focalizzare la complessa materia dei Servizi idrici integrati, dall’approvvigionamento di acqua potabile alla depurazione delle acque reflue e alla manutenzione ordinaria delle reti fognarie, per mettere a punto un possibile quadro di linee d’indirizzo ed operative, in visto della legge di riordino degli Ato, su cui sarà chiamato a deliberare il Consiglio Regionale della Campania, che sarà eletto nella tornata del 31 maggio. Legge di riordino, la cui ratio deriva dalle generali esigenze della “spending review” e dagli stessi obiettivi della decretazione del governo nazionale per “Sblocca Italia”. Sotto i riflettori è, anche e soprattutto, il caso dei servizi idrici in capo ai Comuni di Avella, Baiano e Sperone, che risultano associati di fatto per l’approvvigionamento di acqua potabile, captata dalle sorgenti dei Monti Avella, senza aver mai dato una veste giuridica e legale all’associazione, in essere da oltre mezzo secolo, con la connotazione di Consorzio, regolarmente costituito, con propria rappresentanza, per avere un ruolo d’interlocuzione istituzionale riconosciuto e identificabile; ruolo, che potrebbe essere esercitato proprio a fronte della gestazione della legge di riordino che verrà. La partita è certamente complessa, anche per i circa dieci anni persi nell’immobilismo verso l’obiettivo Consorzio, mentre si va verso sistemi gestionali, in grado di coniugare economie di scala congrue e qualità di servizi, con i connessi costi. E, d’altro canto, è soltanto pura e banale demagogia far ritenere che i servizi idrici dei tre Comuni siano già stati affidati non si sa con quali procedure e da “quale organismo” ad un nuovo gestore unico, Alto Calore o Gori, i cui assetti tariffari, tutt’altro che al ribasso ed equivalenti, sono regolamentati dai parametri dell’Autorità di garanzia. Ed anche questo è opportuno ricordarlo.
Faro