Quindici

«Appello al Vallo di Lauro e Baianese. Il 4 dicembre ci aspetta una sfida importante, in cui il Vallo di Lauro non può essere bloccato dall'immobilismo della sua classe amministrativa e politica». Così si esprime Giuseppe Rubinaccio, esponente politico del Mir. «Quello che ci aspetta non può essere messo da parte, come è noto a tutti, le nefandezze e le angherie sulla legge elettorale che viene proposta, collegata al referendum, sarebbe uno schiaffo ai nostri territori. E' noto a tutti che non ci sono modifiche sui collegi, che di fatto comporterebbe l'annessione dei nostri territori all'area metropolitana. Uno spezzatino geografico servitoci sul piatto d'argento. Gli effetti devastanti che subiranno i nostri territori, non mi stancherò mai di ripeterlo, vanno dai servizi essenziali alle polizze Rca Auto, senza considerare il peso specifico dei nostri comuni rispetto a realtà territoriali come quelle dell'area vesuviana e nolana. Tutto questo peserà come un macigno».

«Per questo - prosegue Rubinaccio -, con grande onestà intellettuale, lancio il mio grido d'allarme ai cittadini della Bassa Irpinia, ma anche della Provincia tutta, per unificare le nostre terre da ulteriori scippi compiuti dai soliti capibastone nel chiuso delle stanze del potere. Oltre alla riforma costituzionale, che non è altro  che una matrigna della nomenclatura, fatta da politici nominati, non eletti dai cittadini. Per non parlare del Senato e dell'autonomia delle Regioni, da sindaci e consiglieri regionali, che non solo saranno scelti dai rispettivi gruppi di partiti, ma godranno anche dell'immunità. Senza dubbio, se passasse questa riforma, oltre a creare un'oligarchia, rischieremo anche la palude».