Sarno

La rimozione dei rifiuti dai fiumi? Se la devono vedere i comuni. Non lascia dubbi la lettura dell'articolo 35 dellaLegge regionale 26 maggio 2016, n. 14. approvata dalla Regione Campania in materia di “Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti”. Secondo il dettato dell'articolo 35 “I costi della rimozione e dello smaltimento dei rifiuti che dai corpi idrici superficiali incidono sui territori dei Comuni a valle idrografica ricadono sui Comuni appartenenti al bacino idrografico del corso d’acqua con regolamento definito dagli enti d'ambito (rifiuti ndr), anche utile all’identificazione delle migliori misure di prevenzione e vigilanza”.

E parlando di rifiuti e fiumi è difficile non pensare subito al corso d'acqua che si è meritato l'appellativo di 'fiume più inquinato d'Europa': il Sarno. Il quel fiume ci finisce di tutto. Rifiuti di ogni genere oltre ovviamente a sversamenti abusivi civili ed industriali. Nei mesi scorsi i volontari Legambiente del circolo Leonia, per l'ennesima volta, si sono dedicati alla pulizia del fiume nell'area di Foce Sarno. Il “bottino”? Assai vario: bottiglie di vetro e contenitori di plastica e polistirolo, sedie, due cartelli stradali , mozziconi di sigaretta ma soprattutto pezzi di copertoni e involucri di materiali tossici usati da carrozzerie. Ma la stessa situazione di degrado e di abbandono la si registra lungo tutto il corso d'acqua e lungo i suoi affluenti. La presenza dei rifiuti decuplica i costi della manutenzione del corso d'acqua. Non si tratta più solo della cura dei tratti spondali e degli argini, alla rimozione degli interramenti prodotti dalle piene ma si deve intervenire con le operazioni di classificazione dei rfiuti, raccolta, stoccaggio, selezione trasporto e conferimento a discariche. Costi elevati, dunque, che sommati al confluitto di competenze di enti sulla manutenzione dei corsi d'acqua si traducono in una situazione di paralisi. A danno dell'ambiente e dei fiumi. L'articolo 35 della legge 14/2016 stabilisce che sono i comuni a doversi farsi carico dei costi legati alla rimozione dei rifiuti bbandonati nei corpi idrici superficiali, corsi d'acqua naturali e canali di bonifica.

Redazione