Salerno

Grandi manovre in vista del 31 dicembre. Non certo per il concerto di Capodanno, altro appuntamento cult dell’amministrazione comunale, quanto per una poltrona che andrà a liberarsi: quella di Ferraro a Salerno Energia Holding. E’ già scattato il toto-nomine, con la corsa che potrebbe subito stopparsi, visto che potrebbe essere calata da Napoli la candidatura di Felice Marotta alla guida. Sempre che, l’emendamento regionale pro-Asi non vada in porto con l’ex capostaff di De Luca che si ritroverebbe a sedere sullo scranno più alto come delegato provinciale alle Regione da Salerno.

Il risiko delle poltrone, dunque, è già iniziato con il ventaglio di papabili che potrebbe essere allargato anche ad ex amministratori, nel caso di Salerno Energia, visto che in quanto Spa non cadrebbe nelle more del famigerato decreto 39 che regola i canoni di incompatibilità ed inconferibilità degli incarichi. In questo caso ritornerebbe forte la candidatura dell’ex assessore Ermanno Guerra molto più del collega Alfonso Buonaiuto, sempre più ai margini. Ma bisognerebbe fare i conti anche con la Iren, ormai punto forte della Salerno Energia Vendita che potrebbe puntare su un manager più giovane e già con esperienza da vendere sul territorio salernitano. Ed un primo identikit porterebbe a Bruno Di Nesta, qualora si procedesse dopo il referendum del 4 dicembre allo smantellamento delle Province.

E proprio sul giovane avvocato ci sarebbero altri scenari, sempre dopo l’eventuale smobilitazione di Palazzo Sant’Agostino. Nel caso non dovesse passare l’emendamento regionale pro Asi, il commissario della poltrona salernitana potrebbe essere proprio lui. Il condizionale resta d’obbligo, con le sorprese che sono dietro l’angolo in quella che è una partita a scacchi che si giocherebbe su due incarichi: le presidenze di Salerno Energia Holding e dell’Asi. Intanto c’è ancora tutto il tempo per iniziare questo doppio valzer di candidature.  

 

Antonio Roma