L'incidente motociclistico nel quale perse la vita Viktoria Shkilniu non fu provocato dal fidanzato. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avellino ha archiviato il procedimento a carico del 26enne accogliendo in questo modo la richiesta del sostituto procuratore. Decisiva è stata una consulenza tecnica prodotta dal difensore del ragazzo, l'avvocato Ivan Nigro, dalla quale emergeva come la velocità della moto sulla quale viaggiavano i due ragazzi, entrambi residenti a Salerno, era di poco superiore al limite e comunque non sufficiente ad essere considerta la causa dello schianto. L'impatto mortale si verificò a Serino, in località Monte Terminio, all’altezza del chilometro 18 della strada statale 574.
Era il 27 settembre dello scorso anno. I due fidanzati, appassionati di escursioni in moto, avevano programmato per quella giornata una gita nella verde Irpinia, sull'altopiano del Terminio. Giunti al chilometro 18 della strada statale 574 qualche cosa però andò storto. La moto su cui viaggiavano, una Kawasaki 1000, si schiantò contro il guard rail. Viktoria, Viki così la chiamavano gli amici, fu sbalzata al suolo. Un impatto violentissimo. Sul posto arrivarono i soccorritori del 118 ma per le purtroppo non c'era più nulla da fare. L’impatto della moto con il guard-rail non lasciò scampo a Viktoria stroncando sul colpo la sua giovane vita. Sul posto anche i carabinieri di Serino per i rilievi del caso. Nell’incidente rimase ferito il suo fidanzato che era alla guida del mezzo. Il giovane fu trasportato prima all'ospedale Landolfi di Solofra e poi da qui trasferito al Moscati di Avellino. Le sue condizioni migliorarono in pochi giorni. Le indagini hanno concluso che al 26enne non può essere ascritta alcuna responsabilità dell'incidente
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