"Proviamo a dare tutela ai cittadini invece che ai politici". Piero De Luca, coordinatore scientifico del comitato regionale 'Ragione pubblica' è certo che la riforma della Costituzione relativa all'ordinamento della Repubblica restituirà un'Italia più dinamica, più competitiva, più egualitaria. Lo ha sostenuto ieri durante un incontro organizzato dai comitati 'Sannio per il sì' e 'San Giorgio per il sì' in un'affollata sala comunale 'Cilindro Nero' a San Giorgio del Sannio.
"La verità - ha dichiarato De Luca - è che abbiamo assolutamente bisogno di questa riforma per rendere più dinamico il sistema, dare più forza al Governo, riorganizzare il groviglio istituzionale tra Stato e Regione, ridurre i costi della politica. I tempi sono cambiati ed è necessario adeguare l'Italia al contesto internazionale. Sono pretestuose e ideologiche le posizioni di chi è contro, non hanno nessun argomento valido a giustificare il 'no'. Vogliono mantenere così il Paese, il proprio status quo, le proprie poltrone. Hanno scritto la riforma, l'hanno votata per sei volte, ma ora si contrappongono: per ragioni di casacca, mai per il Paese. Questa riforma non tocca minimamente la prima parte della Costituzione, modifica l'assetto decisionale e istituzionale per tutelare diritti che, attualmente, sono scritti solo sulla carta".
"E' importante parlare con tutti, spiegare bene la riforma - ha commentato il prof. Pietro Ciarlo, costituzionalista e ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università di Cagliari - e fugare il grande imbroglio demagogico che può condurre chi è in stato di bisogno, le minoranze a votare 'no'. Dicono che il Senato non verrà più eletto dai cittadini. Però sarà composto da consiglieri regionali e sindaci che eleggeremo noi. E' un'elezione di secondo grado, tipica della forma di governo parlamentare. Il bicameralismo perfetto non ha dato fastidio fino a quando il sistema dei partiti ha tenuto unite le Camere, ma da qualche anno non è più così e allora la riforma prevede che una delle due si fondi sulla rappresentanza dei territori. C'è piena legittimazione democratica. Per le piccole realtà, come il Sannio, si apre una prospettiva ampia per la propria rappresentanza politica. Il Senato avrà sì un potere consultivo, ma sarà significativo perché non esprimerà il doppione dell'altra Camera, bensì i territori.
Dicono pure che la riforma privilegia in maniera abnorme il Governo. Ma la forma di governo parlamentare non viene intaccata, il Governo deve continuare a mantenere la fiducia, permanente, della Camera eletta direttamente dal corpo elettorale. Non cambia nulla".
"La riforma ha una propria coerenza interna - ha concluso Giulia Abbate - che rappresenta la strada di salvezza per il Paese. Bisogna dirlo alla gente. Come il comitato ci stiamo spendendo su questo fronte per combattere il doppio gioco dei detrattori: di chi tenta di sfruttare il malessere dei cittadini per gonfiare il proprio peso elettorale e di una porzione del mio partito che difende la Costituzione per mantenere la propria posizione".
Hanno partecipato alla discussione anche Gianfranco Marcello, direttore casa circondariale di Ariano Irpino e Pasquale Stellato, vice segretario nazionale dei Giovani Democratici.