Nola

Nei giorni scorsi scadeva il termine ultimo per presentare all'attenzione dell'Agenzia del Demanio e del Comune di Nola le proposte per la rivalorizzazione e/o il riuso della ex caserma Cesare Battisti e di Piazza D'Armi. Il circolo Legambiente di Nola si rammarica per l’assenza di un dibattito pubblico sulla valorizzazione di un bene di indubbio valore architettonico, storico e archeologico nonché sulle potenzialità di piazza d’Armi, cerniera tra aree diverse, ubicata in una zona densamente abitata e trafficata. Il destino di un'area amplissima di circa 100.000 mq, posta al centro della città, destinata ad ospitare funzioni "metropolitane", non può essere deciso "nelle chiuse stanze".

Il circolo Legambiente ritiene, inoltre, che le destinazioni previste per il riutilizzo dell'intero complesso (caserma, piazza e casermette) vadano ricondotte ad un'unica visione strategica che lo faccia diventare un "grande attrattore", non solo per i cittadini di Nola, ma anche per l'intera popolazione dell'area vasta metropolitana.

«La proposta - si legge in una nota - è quella di realizzare, innanzitutto, in piazza d'Armi un parco urbano che possa rendere la piazza un enorme polmone verde che abbatta l’isola di calore, faccia da filtro agli inquinanti ,da barriera acustica e che diventi un luogo ricreativo per i cittadini. E di rivedere profondamente, per la caserma Cesare Battisti, le scelte previste dallo studio di fattibilità dell'ACEN».

«Per la caserma vanno privilegiate destinazioni ad uso pubblico, quali il cosiddetto "Federal Building" (concentramento delle principali funzioni della Pubblica Amministrazione oggi dislocate altrove sul territorio) ed Ecomuseo. L'ipotesi del "Centro servizi commerciali e ricetto culturali" che prevede l'utilizzo di 13.000 mq per iniziative a conduzione privata va completamente rivista. Questo spazio assegnato dallo studio di fattibilità al complesso alberghiero ed al centro servizi commerciali va sostituito da sale museali e strutture di utilizzo culturale, di aggregazione sociale, associazionistico e giovanile, nonché di formazione artistica e professionale. Esso andrà a costituire la parte coperta dell'ecomuseo. Le parti ad uso privato-commerciale con esclusive funzioni di Bar, rinfresco e tavola calda si limiteranno a 450 mq con tre spazi separati, uno per piano, ognuno non superiore ai 150 mq».

«Il parco urbano andrà a costituire un polmone verde cittadino che, partendo dalla valorizzazione del patrimonio arboreo già esistente, ne amplifichi la presenza con la piantumazione di almeno altri 400 alberi di alto e medio fusto in filari paralleli, privilegiando specie arboree autoctone, inframezzati da prati, aiuole, fiori e cespugli, nonché arbusti e rampicanti. Un piccolo specchio d'acqua, due fontane, vari chioschi, un'area ad anfiteatro per spettacoli ed assemblee pubbliche all'aperto, un'area giochi per bambini ed un ampio spazio attrezzato per impianti sportivi (campo di tennis, di calcetto, pallavolo, basket e piscina per il nuoto) immersi nel verde completano la struttura del parco. In esso si possono individuare percorsi pedonali e ciclistici segnati da viali ombreggiati, arricchiti dalla presenza di totem, immagini e sculture che ricordano eventi e personaggi storici del posto, secondo l'idea del museo diffuso».

«L'altra proposta del circolo è la realizzazione dell'ecomuseo del territorio che valorizzi i beni archeologici presenti in superficie e nel sottosuolo dell'area, la "cittadella della cartapesta" in via di realizzazione, comprendente museo, botteghe e scuola di formazione, il patrimonio storico cittadino e quello naturalistico delle specie arboree autoctone. Va realizzato quindi un complesso museale con annesse sale museali e  congressuali all'interno della caserma, capace di recuperare, in modo strutturato, l'identità dell'intera comunità e di conservare e diffondere la memoria della cultura e degli accadimenti succedutesi nei secoli nei nostri territori, a cominciare dagli osci del Cippus Abellanus, passando per Ottaviano Augusto, Paolino da Nola, Giordano Bruno, il Risorgimento italiano con i moti del 1821 e terminando con l'inizio della Resistenza e l'eccidio del 11 Settembre 1943».

«Per la realizzazione del progetto è indispensabile promuovere un percorso partecipativo nell'ottica dell'urbanistica concertata e non contrattata, aderente allo scenario culturale europeo degli "sleeping giants" in tema di rigenerazione urbana in tutta Europa e riduzione di consumo di suolo. Una buona strategia di finanziamento è quella d'inserirsi nel programma URBACT d'iniziativa comunitaria di cooperazione territoriale dell'Unione Europea, in cui ci si confronta sui tanti "giganti dormienti" europei ereditati dal passato che possono oggi soddisfare bisogni attuali, ridefinendosi in un percorso dal basso che ne sancisca il valore identitario, all'interno di modelli gestionali condivisi tra pubblico, privato e privato sociale».