di Andrea Fantucchio
“E' già un sogno essere inserito nella stessa competizione con i più grandi pizzaioli della Campania. E gareggiare per entrare a far parte del presepe dei celebri maestri Ferrigno. Considerando come ho iniziato. Ora però è logico che voglio vincere”. Pasquale Polcaro, ventitré anni di Candida chiede l'aiuto di tutti gli irpini e di quanti crederanno nel suo lavoro.
Partecipa ad un contest che vede coinvolti fra i quaranta partecipanti tanti vincitori dei “Tre spicchi gambero Rosso”, uno dei massimi riconoscimenti per le pizzerie e i pizzaioli.
Ma lui dalla sua, nonostante la giovane età, ha una forte motivazione e una storia che ci ha conquistato.
“Ho iniziato a fare il pizzaiolo – racconta ad Ottopagine - a diciotto anni. Dopo che avevo fatto l'idraulico accompagnando mio padre. Però poi mi sono incuriosito e ho deciso di provare ad imparare l'arte del pizzaiolo. Credevo fosse un'attività semplice. Ah, quanto mi sbagliavo”.
Così Pasquale si recò da un amico che aveva una pizzeria.
“Gli chiesi di venire durante gli orari di chiusura. Volevo solo imparare a fare il pizzaiolo. Convinto che in due tre mesi ce l'avrei fatta. Da lì è iniziato tutto. Mi sono appassionato al punto dall'abbandonare il lavoro di mio padre – racconta - andavo gratis ad imparare da quel mio amico. Finché una sera la lavapiatti si licenziò e mi proposero di prendere il suo posto. Accettai immediatamente. Andavo la mattina e il pomeriggio per aiutare il pizzaiolo. La sera facevo il lavapiatti e mi guadagnavo i miei cinquecento euro mensili”.
Fare il pizzaiolo non era facile come Pasquale aveva immaginato, ma lui non si è mai arreso. E le soddisfazioni sono presto arrivate.
“Incominciai – ci dice – a ricevere qualche offerta come aiuto pizzaiolo. Ho deciso di approfondire e conoscere la vera pizza napoletana. Una pizza che reputo più viva, colorita, col cornicione pronunciato. Proprio quella cottura violenta e veloce è il tratto distintivo che apprezzo di più. E l'ho scoperto recandomi dai miei amici. Poi, a Napoli, ogni quartiere ha la sua pizza. Per esempio a via Tribunali, per citarne una famosissima, c'è la pizza a ruota di carro che fuoriesce dal piatto”.
Pasquale con i primi risparmi si è comprato un'impastatrice professionale che tiene a casa.
“Così – pensai – accelero i tempi di apprendimento. E ancora adesso faccio sempre e solo quello, impastare. Oltre a frequentare i miei amici napoletani ho iniziato a partecipare anche a qualche gara togliendomi numerose soddisfazioni. E intanto l'autostima cresceva alimentata dalla passione”.
“L'ultimo posto in cui ho lavorato – continua - è il Degusta. Ho ricevuto numerose offerte da fuori Avellino e perfino qualcuna da fuori nazione. Ma non ci ho mai pensato a lasciare la città. Io non desidero tanto per essere felice, voglio soltanto restare qui. Sono legato alla tradizione e a questa provincia. E infatti questo si riflette sempre nel mio lavoro. La prossima settimana apriremo una nuova pizzeria a via Tagliamento, “Il Gusto”. E lì proporrò tante ricette di ispirazione irpina. Penso alla pizza patata e rape che non sarà messa sulla pizza. Ma verrà scomposta e aggiunta una mousse”.
Proprio da una pizza nata in Irpinia è iniziato il sogno che adesso Pasquale sta vivendo.
“Ho partecipato – conclude – al contest lanciato da Luciano Pignataro tramite mysocialrecipe proponendo una pizza a base fior di latte, con pancetta arrotolata paesana, carmasciano e bagnata dal vin cotto. L'ho ribattezzata Sant'Agostino perché è nata da un'esperienza di vita vissuta: mi trovavo in una piazza del mio paese, Candida, che siamo proprio Sant'Agostino. Quando da una cantina nei dintorni fuoriusciva un meraviglioso odore di vino e insaccato. L'ho memorizzato e ho deciso di riprodurlo. Sperando porti fortuna”.
Per votare Pasquale bisogna iscrivere a www.mysocialrecipe.com ed esprimere il loro voto. Ottopagine e Ottochannel augurano a Pasquale Polcaro tutte le migliori fortune.