Salerno

Tensioni interne in Forza Italia che esplodono all’improvviso. In modo moderato, per carità, come quella fra Salvatore Gagliano e il vice coordinatore provinciale Gaetano Amatruda. E’ bastato soffermarsi sulla recente nomina di Antonio Roscia Commissario nell’agro per scatenare la baruffa mediatica a colpi di post e di recriminazioni. Colpo su colpo, mediaticamente, se le sono date di santa ragione, mentre il popolo dei moderati assisteva non proprio in silenzio al confronto dialettico. Vecchie recriminazioni a scatenarsi con la nomina di Roscia passata nel silenzio dei vertici regionali, leggi Carfagna. E il confronto dialettico a colpi di post è stato davvero forte.

«Ho lasciato la politica attiva, ma non di certo ho buttato al macello il mio cervello, perdendo il diritto di parlare e di dire ciò che penso. – ha scritto Gagliano - Ed allora per esser chiaro ed evitare fraintendimenti, devo dire che il centro destra in Regione Campania è stato distrutto da Stefano Caldoro e da 2 personaggetti salernitani, per rubare un termine alla De Luca. Queste 3 persone sono stati capaci di distruggere quanto di buono e con grandi sacrifici, negli anni era stato fatto. Nel 2011 il centro destra era il padrone assoluto della Regione Campania e della nostra Provincia».

Non poteva mancare la risposta pepata di Amatruda. «Non è politica è risentimento. Lo capisco dalle battute strumentali, come se mi mettessi qui a contestarti il vitalizio che percepisci (legittimo) o chiederti cosa hai prodotto per il centrodestra in tutti questi anni. C'è una legge nata da te? Una grande battaglia politica che ha lasciato il segno? Un progetto? Non mi pare». A stretto giro la risposta al vetriolo dell’ex consigliere regionale e comunale. «Ti ricordo che la commissione Statuto e regolamenti della Regione Campania ha modificato lo Statuto dopo 35 anni ed ha partorito la nuova legge elettorale eliminando il listino bloccato. Inoltre la parità di genere è stato un nostro parto. Già questo è molto di più dei disastri fatti da Caldoro nei 5 anni. Il vitalizio è un discutibile diritto ma resta un diritto. Da discutere sarebbero i 500 mila euro l’anno se la memoria non mi tradisce che Caldoro ha speso per avere a sua disposizione 3 giornalisti». Un confronto senza esclusioni di colpi, e dire che era partito da un augurio, anche se critico, della nomina di commissario di Forza Italia di Roscia. 

 

Redazione