Salerno

Il senatur arriva deciso a Salerno con il chiaro intento di andare al cuore della sfida al si, in quello che è l’ultimo avamposto del Pd di Renzi. Perché oltre la Campania, l’anima dem è praticamente all’opposizione, basti guardare il panorama politico regionale. «Mi sembra ancora più necessario essere qui, nella città, nella patria di Vincenzo De Luca, per sottolineare il nostro no, illustrando i contenuti di questa riforma. – ha affermato Calderoli con al fianco il senatore Volpi - È necessario ricordare che proprio il governatore, in Commissione, ha sparato a zero contro la riforma mentre ora la appoggia. Basta andare sul sito del Senato, dove fu fatta l’audizione di De Luca, in quella sede ne disse di tutti i colori contro la riforma e ora sostiene di votare sì».

Non solo De Luca, con il leghista della prima ora che lancia strali anche al premier Renzi. «Ho fatto ventimila chilometri in giro per l'Italia. – riprende - Ho iniziato ad aprile con un pellegrinaggio infinito per far conoscere i contenuti di questa riforma. Se viene bocciata la riforma va a casa Renzi e già questo mi sembra un grande risultato per votare No. Secondo motivo per farlo è perché di fatto si rischia di ritornare al periodo del ventennio fascista con un solo uomo al comando che conquista tutto il Paese, sia il Parlamento sia gli organi di garanzia».

C’è anche Raffaele Volpi che, in questa tornata referendaria punta all’unità del centrodestra. Almeno secondo gli auspici e i propositi di questi giorni. «Vediamo se tutto il centrodestra decide finalmente di schierarsi per il No. – afferma il presidente del comitato - Mi sembra che anche Forza Italia si stia schierando e si tratta di una buona cosa. Non c'è più spazio per le mediazioni; bisogna mettersi in campo con la chiarezza e la determinazione di sapere da che parte si sta. Noi con Salvini siamo presenti ovunque, in alcuni casi siamo il primo riferimento anche dove storicamente dovrebbe esserci il centrodestra».

 

Redazione