Giustizia, Sisto: "Fare squadra per dare le giuste garanzie al cittadino"

"L'intelligenza artificiale sia al servizio dell'uomo e non un uomo che deleghi all'intelligenza"

giustizia sisto fare squadra per dare le giuste garanzie al cittadino
Salerno.  

"Il procedimento penale cammina sulle gambe dei protagonisti: giudici, pubblici ministeri e avvocati, e cammina sulle gambe del ministero, le strutture, il personale, l'ufficio per il processo, il personale amministrativo, l'edilizia, le norme. E' un sistema complesso in cui ognuno ha il suo ruolo". Lo ha detto a Salerno il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto a margine di un convegno sul "ruolo del pubblico ministero nel recupero di efficacia ed efficienza dell'azione giudiziaria nel settore penale". "Da sola ciascuna di queste componenti non puo' realizzare lo scopo del giusto processo del 111 della Costituzione", ha sottolineato l'esponente di Governo, per il quale "è necessario un gioco di squadra consapevole, forte, eliminando le differenze, provando a raccogliere la migliore magistratura, la migliore avvocatura, la migliore accademia e, perché no, anche la migliore politica perché si possa provare a dare al cittadino, vero protagonista del processo, le garanzie di cui ha bisogno. Nessuno disturbi chi fa le indagini, ma anche il cittadino sia tutelato nell'ambito di queste attivita'", ha precisato Sisto che ha poi parlato anche del possibile impiego dell'intelligenza artificiale nel campo della giustizia.

Per il viceministro è necessario "non perdere l'umanizzazione della giustizia, il giudizio critico del giudice, la capacità creativa dell'avvocato e delle parti. Quindi un'intelligenza artificiale al servizio dell'uomo e non un uomo che deleghi all'intelligenza artificiale quelle che sono le sue attribuzioni. Da questo punto di vista il principio della oralità nel processo è fondamentale; mantenere il processo penale a forte componente orale consente di evitare quell'appiattimento di valori perché, nel dibattimento, è possibile percepire anche le differenze non soltanto la realtà processuale".

Quanto, poi, ai test attitudinali per i magistrati, Sisto ha spiegato che "questa è stata la scelta del Parlamento, non certamente del ministero. Le commissioni hanno deciso, insieme, all'unisono, l'introduzione di questi test. Mi sembra - ha aggiunto - che la soluzione trovata è una soluzione che non disturbi più di tanto il Csm, che stabilisce sia il se, sia il come, sia le modalità all'interno della prova attitudinale. Quindi, la Costituzione è rispettata, la volontà del Parlamento pure".