L'ex allenatore: "Sinner vive per essere il numero uno"

Sartori: "Un atleta totalmente votato alla disciplina e a risultato, consapevole del sacrificio"

l ex allenatore sinner vive per essere il numero uno

Il dominio mentale delle partite è un 'marchio' del 22enne altoatesino

"E' tutto merito di Jannik e di quello che è riuscito a fare in questa giovane eta'. E' un ragazzo che ha fatto sempre quello che c'era da fare, non si è mai tirato indietro. Ha bruciato un po' le tappe, è arrivato a 22 anni con un tennis davvero di alto livello. Piu' che meriti di altri, credo siano meriti suoi". Cosi' Massimo Sartori, scopritore e primo allenatore in eta' adolescenziale di Jannik Sinner, ospite di 'Radio Anch'io Sport' su Rai Radio 1, sul momento magico dell'altoatesino, ieri vincitore del Masters 1000 di Miami e da oggi numero 2 del mondo.

 Il dominio mentale delle partite è un 'marchio' del 22enne altoatesino: "Lui ha sempre pensato in questa maniera, la sua capacita' piu' grande è controllare quello che faceva. In questo torneo ha dimostrato di essere forte, a un livello superiore. La partita con Griekspoor e' stata difficile, ma in tutto il torneo ha tenuto una qualita' di tennis e di punti giocati che forse in questo momento non c'e' nessuno che gli puo' stare dietro. Quella partita contro l'olandese ha sofferto, ma tenendo sempre il controllo di quello che fa, e' sicuro, non ha mai dubbi durante la partita. Puo' perdere, ma non perde mai il filo di quello che sta facendo in campo e nella sua vita".

"Jannik vive per andare al numero 1 del mondo, continua ogni giorno a cercare questo traguardo e a breve avra' la possibilita' di farlo - prosegue Sartori - E' un momento in cui non ci sono avversari che lo possono contrastare. Se prima c'erano 5-6 giocatori come Djokovic, Federer, Nadal, Murray, Del Potro, Wawrinka, Ferrer che potevano contrastarsi tra di loro, in questo momento Jannik ha una superiorita' su tutti. Alcaraz gioca molto bene, ma ancora non ha la qualita' di stare per tanto tempo con un tennis di altissimo livello. Djokovic ha quasi 37 anni ed e' nella fase finale della sua carriera. Dietro vedo veramente poco. Adesso che torna in Europa dovra' solo cercare di riposare prima di cominciare il torneo di Montecarlo e adattarsi alla terra rossa. Poi la numero 1 al mondo arrivera', gia' in questa stagione".

Sartori, infine, si sofferma anche sul momento d'oro del tennis italiano: "Mi rendo conto del lavoro che abbiamo fatto 20 anni fa con Fognini, Bolelli e Seppi per portarli a un livello alto. Ci siamo costruiti attorno tanti allenatori, cercando di lavorare bene fin dall'eta' giovanile. Adesso e' il miglior tempo di sempre per il tennis italiano. Anche alle spalle dei big continuano ad uscire tanti ragazzi interessanti".