Spaccio di droga tra Napoli e l’Ecuador, la guardia di finanza arresta 34 persone. I militari del Gico di Napoli hanno scoperto un maxi giro di cocaina che fruttava milioni e milioni di euro. Due le strutture che operavano sul territorio napoletano. Il primo gruppo faceva capo alla famiglia Tamarisco, il cui vertice era il boss Francesco, finito sulla sedia a rotelle dagli anni ‘90 in seguito ad un agguato. A casa dei fratelli Tamarisco i finanzieri erano riusciti a posizionare una cimice. E grazie alle intercettazioni gli inquirenti hanno ricostruito una rete di spacciatori che partiva dal Sud America fino ad arrivare alle cosche calabresi. La coca arrivava dall’Ecuador grazie all’intermediazione di Vincenzo Langiano, cognato dei Tamarisco e al broker Salvatore Iaverone, residente in Sud America. La cocaina destinata al gruppo di Torre Annunziata veniva spedita via mare dai porti dei Sud America a quello italiano di Salerno, dove l’organizzazione poteva contare sull’appoggio di alcuni operatori addetti alla movimentazione delle merci.
Sulla base dei riscontri, diverse importazioni sono giunte a Salerno, tra cui 48 chili nel mese di giugno e avrei 24 a dicembre dello stesso anno. Ma altri ancora sono stati sottoposti a sequestro. Una volta giunta sul territorio italiano la droga veniva collocata sul mercato attraverso diversi passaggi intermedi. Inoltre il sodalizio aveva stretto rapporti anche con la ndrangheta della fascia ionica- reggina per l’acquisto di partite di droga.
La seconda organizzazione del tutto autonoma era composta da 4 persone: di cui 2 campani, un trevigiano e uno straniero. a base logistica era sempre Torre Annunziata, ma il gruppo gestiva l’importazione dell’hashish dalla Spagna attraverso mezzi pesanti.
L’operazione di oggi, che ha visto impegnati 170 militari e 59 automezzi, con la collaborazione delle forze di polizia di Bogotà, ha permesso di sequestrare 22 beni immobili, 19 automezzi, 6 aziende commerciali, rapporti bancari per un valore complessivo di 10 milioni di euro.
Redazione Na