La Comunità Montana partner del progetto "Sogna, crea, resta"

Spina: "Iniziativa lodevole tesa ad arginare il fenomeno della marginalizzazione"

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Benevento.  

La Comunità Montana del Fortore, in qualità di partner istituzionale, parteciperà, alla presentazione del progetto “Sogna, Crea, Resta”, organizzato dalla fondazione “SeV - Sostenibilità e Valore”, con la Banca d’Italia come ente co-finanziatore, in programma lunedì 6 maggio, con inizio alle 15.30, a Palazzo Ionni in piazza San Rocco a Molinara. Nell’occasione, sarà  illustrato un concorso di idee, destinato alla cosiddetta Generazione Z (giovani dai 18 ai 26 anni) per contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne della Campania. L’obiettivo è quello di fornire un importante impulso alla lotta alla desertificazione ed alla migrazione da parte dei giovani campani, in particolare quelli delle aree meno urbanizzate, verso il Nord Italia e l’estero. Il presidente Zaccaria Spina porterà il suo saluto istituzionale, dopo quello del sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo che, tra l'altro, è anche vice presidente dell'ente montano, mentre il dibattito vedrà tra i relatori il prof. Riccardo Resciniti, ordinario di Management presso l’Università degli Studi del Sannio nonché presidente della fondazione “SeV - Sostenibilità a Valore”, la prof.ssa Vittoria Marino, titolare della cattedra di Marketing presso l’Unisannio, e Arturo Mariano Iannace, socio di “Give Back Giovani Aree Interne”, un Think Tank di studenti, ricercatori, professionisti in ambito economico, sociale e culturale che approntano iniziative di confronto tra giovani e decisori politici ed elaborano proposte di policy-making sul tema delle aree interne, ispirandosi ai valori dell’Unione Europea. “Come Comunità Montana del Fortore, ma soprattutto come area interna molto estesa della SNAI Fortore Beneventano in Regione Campania - spiega il presidente Spina -  non possiamo che sostenere questa lodevole iniziativa tesa ad arginare il fenomeno della marginalizzazione e del declino demografico costante, che soffre la distanza dai servizi essenziali, spesso carenti e inaccessibili. A differenza di quanto accadeva in passato, questa problematica investe in maniera massiccia giovani con una istruzione superiore e genera un impatto negativo a livello di sistema su tutto il territorio regionale. Ben vengano progettualità di questo tipo, che mirano a preservare aree critiche come la nostra, indebolite dai problemi di isolamento e abbandono, ma soprattutto dalla scarsa partecipazione e da un progressivo impoverimento. Una fragilità ambientale e sociale che va debellata con ogni mezzo”.