L'arte consiste nella cancellazione della coscienza. Una sorta di oblio del mondo che ci circonda, una forza capace di azzerare ogni cosa intorno. Un'idea così grande, una passione così violenta che non si spiega. Si ammira.
L'hanno ammirata, al Teatro Romano di Benevento, gli spettatori del balletto in due atti Romeo e Giulietta, ultima fatica della fruttuosa collaborazione tra l'Orchestra Filarmonica di Benevento e il Balletto di Benevento.
Siamo certi di non sbagliare individuando nell'ammirazione il sentimento che ha accompagnato ogni singolo spettatore a casa. Per lo spettacolo, la magia, la passione che i protagonisti di questo lavoro hanno espresso ma anche per il sacrificio, l'abnegazione, il rischio, l'intensità con cui hanno affrontato una serata tutt'altro che facile.
Romeo e Giulietta non ha avuto la fortuna di andare in scena in una tiepida notte stellata. Il temporale del pomeriggio ha creato problemi all'allestimento e ha consegnato una serata umida e poco gradevole. Ma la forza di rimettersi in piedi, anche quando le condizioni non sono ottimali, nel mondo dell'arte si chiama professionalità e i musicisti e i ballerini in scena l'hanno dimostrata profondamente.
Sono stati loro le stelle. La loro tenacia, la loro forza, la loro resistenza hanno decretato il successo di uno spettacolo unico in cui musica e danza si sono fuse insieme per raccontare la passione della storia d'amore più emblematica. L'immortale Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Il pubblico li attendeva. Lo ha fatto in coda, affollando l'ingresso davanti ai cancelli ancora chiusi e in teatro, con una candela accesa, per un beneaugurale rito d'accoglienza. Uno spettacolo entusiasmante già questo. Rivedere il Teatro Romano affollato di spettatori riempie il cuore, sempre.
A farlo battere forte, poi, ci hanno pensato questi giovani artisti. A dirigere l'ambizioso lavoro Carmen Castiello che con Romina Bordi ha curato le coreografie del balletto ispirandosi a quella del 1958 di Kenneth McMillan e John Cranko. Splendidi i protagonisti Amilcar Moret Gonzalez nel ruolo di Romeo, Odette Marucci in quello di Giulietta.
Grande intensità e un bel legame con la Filarmonica per il direttore d'orchestra Jacopo Sipari di Pescasseroli, che ha guidato i musicisti impegnati con musiche di Sergej Prokofiev, Charles Gounod, Pyotr Illych Tchaikovsky, Nino Rota.
Preludio al balletto le note di Memory, e le parole intense, profonde, sentite di Melania Petriello. Dopo aver dedicato il pensiero in musica a chi è stato colpito dal sisma del centro Italia, la giornalista ha voluto richiamare l'attenzione sul rosso, colore simbolo della serata. La rosa tra le sue mani è stato lo spunto per descrivere i tanti sentimenti sui quali nasce e cresce l'impegno dell'Orchestra e del Balletto. La passione, prima di ogni altra cosa, ma anche la tenacia e la follia «di rischiare in un periodo storico come questo. Rischiare per fare cultura in questo paese. E' questo quello in cui credono».
Melania Petriello, dopo aver annunciato la presenza in teatro di un ospite speciale Franco Moretti, direttore generale fondazione festival pucciniano, ha posto l'accento sul patrimonio culturale e sul dovere di non abbandonarlo. L'auspicio della giornalista è alla valorizzazione del Teatro Romano e ad una stagione che possa farlo vivere. Per i “suoi” musicisti e i “suoi” ballerini chiede, invece, un Teatro stabile che sia possibilità di impegno e lavoro.
Una serata con dentro mille spunti. Si torna a casa dopo aver applaudito di cuore, ricchi di amore, di gioia, di bellezza.
Mariateresa De Lucia