A teatro si vive da spettatori. Con l'occhio attento di chi sa ascoltare si 'rubano' pezzetti di vita da trasformare in esperienze, ricordi, riflessioni. Ma il teatro è magico anche quando si vive da protagonisti e si ascolta per poi parlare, si riflette per rimettere in circolo energie e produrne di nuove.
Così il Piccolo Teatro Libertà si è trasformato in una fucina. Giovanissime menti sono state stimolate a produrre storie da ascoltare, custodire, tramandare. Lo ha permesso con competenza, energia e creatività la giornalista e scrittrice sannita Melania Petriello che ha condotto Storie, storielle e grandi racconti. Un laboratorio di scrittura creativa che per Benevento Città Spettacolo ha rappresentato una felicissima novità. L'iniziativa, negli ultimi tre giorni del festival, ha coinvolto circa quaranta ragazzi.
A loro Melania Petriello ha regalato un patrimonio da cui partire per imparare a raccontare. A loro ha trasmesso l'amore per le parole che incantano, lungo il filo teso degli equilibrismi del teatro, tra miti, eroi e gente comune. La scrittrice ha condotto i giovani partecipanti tra le strade di storie personali che diventano le storie di tutti.
Nei miti, da Ortese a Calvino per raccontare l'io, il noi, le città tra Grande Bellezza e Grande Bruttezza. In quell'inferno a cui non bisogna mai abituarsi. Ha condotto per mano i partecipanti verso il possibile, ha sfiorato l'impossibile, ha acceso talenti e ricordi, stimolando il gene della tradizione orale. I libri che insegnano a leggere la vita quelli che risultano essenziali per descrivere tutto. Dalla normalità all'urgenza. Motore di tutto l'amore per le parole, la gioia di poterne tramandare la meraviglia. Il piacere del racconto.
Al momento conclusivo ha preso parte anche l'assessore alla Cultura del Comune di Benevento Raffaele Del Vecchio che ha espresso la volontà di rendere stabile l'iniziativa condotta dalla Petriello. “Questo laboratorio – ha spiegato – darebbe senso a questo bellissimo luogo e, considerata la presenza del Premio Strega nella nostra città sarebbe ancor più importante”.
Mariateresa De Lucia